È brutta ed è bellissima Chiatona, stretta tra l’Ilva, il degrado, il mare Jonio, la pineta e la Magna Grecia. Ed è un luogo di teatro, che a inizio agosto coinvolge tutta la cittadina.
«C’è bisogno di un senso più profondo di responsabilità. Il carcere deve poter essere il luogo dove riflettere su se stessi, dove ritrovare la voglia di esistere e darsi delle regole. Chi è recluso è una persona. Chi garantisce la sicurezza deve sentirsi persona tra le persone. Luogo di detenzione e luogo di lavoro, il carcere non può essere inteso solo in chiave coercitiva».