Giornate indimenticabili attendono i giovani pellegrini: di comunione e fraternità, festa e incontro, preghiera e fede, con anche eventi speciali di taglio francescano.
«Anche la Speme, / ultima Dea, fugge i sepolcri: e involve / tutte cose l’obblio nella sua notte». La metteva giù così, cupa e amara, Ugo Foscolo, nella sua celebre ode Dei sepolcri.
Allineate lungo il lato destro del sagrato, minuscole rispetto alla Basilica che incombe su di esse con l’imponenza delle sue cupole e gli aerei slanci dei campanili, ecco due cappelle – l’Oratorio di San Giorgio e la Scoletta – sulle cui pareti splendono capolavor
Per il pellegrino che, visitando la Basilica di Sant’Antonio, volge lo sguardo verso il braccio destro del transetto è quasi impossibile non notare una capiente tribuna riccamente decorata.
Accanto alla Basilica si è sviluppato nel tempo – «senza un piano organico e senza soluzione di continuità», annotava padre Vergilio Gamboso, brillante narratore di vicende antoniane – un vasto e ricco complesso di edifici conventuali ai lati di quattro eleganti e