© Memoriale Brion, San Vito di Altivole (Treviso). Foto (particolare) di Sekiya Masaaki.

Carlo Scarpa a Tokyo

Foto e disegni raccontano il simbiotico rapporto tra uomo e natura in due opere fondamentali del geniale architetto e designer veneziano scomparso nel 1978.
| Alessandro Bettero Caporedattore

L’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo, in Giappone, ospita fino al 5 settembre la mostra di foto e disegni dal titolo «Carlo Scarpa – Sekiya Masaaki. Lo spazio dei giardini tra progetto e fotografia» dedicata al celebre architetto e designer veneziano scomparso nel 1978 proprio in Giappone, e al fotografo Masaaki, morto nel 2002, che lavorò in vari Paesi del mondo, seguendo l’opera di famosi architetti del XX secolo.

L’esposizione era stata originariamente allestita a Ca’ Scarpa, a Treviso, nel 2023, dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche.

La mostra, curata da J.K. Mauro Pierconti, esplora lo spazio dei giardini all’interno dell’articolata attività di Carlo Scarpa, partendo da due sue opere fondamentali, ritratte da Masaaki: il giardino della Fondazione Querini Stampalia a Venezia, e il complesso del Memoriale Brion, noto anche come Tomba Brion a San Vito di Altivole (Treviso).

La mostra indaga la progettazione di questi due spazi all’aperto. Le scelte stilistiche e architettoniche di Scarpa rivendicano un legame profondo con la natura, e anche con la sensibilità giapponese, ribadita dagli scatti di Masaaki, arricchiti da una selezione di disegni, in stampa ingrandita, per il complesso di Brion.

Il pubblico può vedere, per la prima volta, le foto realizzate dallo stesso Scarpa durante la sua visita ai giardini di Kyoto, in Giappone, nel 1969, e alla Villa Imperiale di Katsura, caratteristica per le sue case da tè distribuite intorno all’edificio e al lago artificiale, e collegate tra loro da sentieri. E, ancora, quelle del misterioso Ryoan-ji, «un giardino zen con quindici pietre collocate all’interno di un rettangolo di sabbia», e le foto del giardino dei muschi ovvero il Saiho-ji.

Nel corso della sua vita, Carlo Scarpa concepì e realizzò giardini molto diversi tra loro, coniugando in modo magistrale elementi naturali come l’acqua, la terra, la pietra, la luce e le piante. L’obiettivo di Scarpa, quello di «trattenere ed esprimere lo spirito delle cose», è il frutto di studi, schizzi, tentativi che si vanno affinando per restituirci una chiave di lettura originale della natura e del suo rapporto con l’uomo. Per questo, oltre al giardino della Fondazione Querini Stampalia a Venezia, vengono proposti anche una trentina di disegni realizzati da Scarpa in vista della costruzione della Tomba Brion. Anche in questo caso, è l’indagine sulla natura e sulle sue espressioni, in rapporto al variare della luce durante le ore della giornata, a rivelare un profondo connubio con le forme architettoniche in una singolare simbiosi che appare sempre senza soluzione di continuità.

Data di aggiornamento: 29 Agosto 2024