Civitaretenga, piccolo grande crogiolo di civiltà
In vacanza desideriamo un’esperienza unica, fuori dalla folla e che abbia anche un senso culturale e sociale di grande rilievo? Cerchiamo i piccoli borghi dell’interno, poco popolati ma ricchi di storia e di bellezza architettonica e naturale, le ultime tracce di come si sia formato il nostro bellissimo Paese. Uno di questi è Civitaretenga, frazione di Navelli, in Abruzzo, vicino a L’Aquila, colpito dal terremoto del 2009 e nel cuore della zona rossa, ancora in attesa di veder ricostruite alcune sue importanti parti, eppure pieno di sorprese. Visitare le zone terremotate ha ancora più valore perché restituisce dignità a un patrimonio prezioso e dà forza alle comunità per rinascere. Ma andiamo alle sorprese, in ordine cronologico:
La prima è che Civitaretenga, dominando l’altopiano di Navelli a 850 metri, ha sempre avuto una posizione strategica, attirando diverse popolazioni nei secoli e di conseguenza riportando notevoli sovrapposizioni architettoniche. Il borgo nasce nel IX secolo assieme a quello sottostante di Navelli intorno a torri di guardia per difendersi dai vari invasori Saraceni e Ungheri in testa. Tuttavia nel VI secolo sul promontorio c’erano già stati i longobardi, che fecero di Civitaretenga un centro di controllo del territorio. Se ne vedono ancora i segni non solo nell’architettura di alcune chiese e ma anche nella toponomastica.
Ma la sorpresa più grande è che proprio qui in un luogo sperduto e in una piccolissima località c’è un esteso getto ebraico, una vera rarità. Insediatasi nel 1300, la comunità ebraica trova a Civitaretenga un luogo protetto e favorevole a commerci redditizi come la lana e lo zafferano, che è ancora il prodotto più pregiato di queste zone. Il ghetto si sviluppa intorno a una piazza e una via (oggi piazza e via Guidea) e gli edifici sono impreziositi con portali e decorazioni in pietra finemente lavorata. Il ghetto è ancora in restauro dopo il terremoto, tuttavia la piazza principale e il centro storico sono visitabili, come pure alcune delle chiese più belle, tra cui quella di S.Egidio.
Molto particolare è Santa Maria delle Grazie, appena fuori dal borgo, visitabile chiedendo alla Pro Loco, come pure merita una sostata la chiesa e il convento dedicati a sant’Antonio di Padova, vero patrono di Civitaretenga, anch’essi posti un po’ fuori dall’abitato. A questi due luoghi sono legati due eventi che si celebreranno a breve, uno dei quali affonda le radici nella notte dei tempi.
Il primo è la Festa della Madonna dell’Arco, discendente da un antico rito di iniziazione dei giovani maschi della comunità. Si celebra il giorno prima della Madonna dell’Arco, che cade la prima domenica successiva all’8 settembre, un rito insolito che unisce festa pagana e festa religiosa. Dopo la festa in piazza con la distribuzione di pizze e porchetta, i ragazzi che compiono i 19 anni nell’anno in corso, scendono nei pressi della Chiesa di Santa Maria delle Grazie con trattori e aratri, per incidere nel terreno una scritta inneggiante alla Madonna. La festa procede in Paese con una spaghettata e altri gesti della tradizione.
Il secondo evento, molto più recente, si svolge nel convento di sant’Antonio ed è la Festa delle narrazioni popolari, giunta alla terza edizione, che quest’anno cade dal 14 al 17 agosto. Quattro giorni con incontri, laboratori, degustazioni, passeggiate, street art e musica per riscoprire l’Abruzzo attraverso le narrazioni popolari. Info www.terranullius.it
Per informazioni e per trovare una guida rivolgersi alla Pro Loco di Navelli allo 0862959158