In questa estate, che sta finendo, la ribellione diffusa contro il turismo che attraversa le città europee è un forte richiamo. Pretende attenzione, cura, impegno, fantasia.
Dagli antichi incunaboli fino ai caratteri di Bodoni. Parma, Piacenza e Reggio Emilia si mostrano nell’inedita veste di culla dei libri, tra biblioteche storiche, musei e capolavori dell’arte e dell’architettura civile e religiosa.
Riscoprire la terra d’origine, ricostruire l’albero genealogico, rivivere la storia della propria famiglia e le tradizioni del borgo dei nonni e dei bisnonni emigrati all’estero. Per gli oriundi italiani si apre una nuova stagione.
Le città scricchiolano, cambiano pelle e antropologie, nascono ovunque «locazioni turistiche», il rumore delle ruote dei trolley è oramai una sonorità urbana, i prezzi si impennano, scompaiono le botteghe. Eppure il turismo è un’idea di libertà.