Cristina D’Avena, musica per condividere
Due raccolte di grande successo – i Duets – nelle quali canta le sigle dei cartoni con i più grandi interpreti italiani e un’inedita apparizione a Sanremo 2019, accanto a Federica Carta e Shade, giovanissime promesse della canzone, confermano Cristina D’Avena come la cantante più amata da tutte le generazioni.
Msa. Cristina, sei da sempre un’icona del mondo dell’infanzia e dell’adolescenza. Già da quando c’era la «tv dei ragazzi». Non credi che ultimamente si dedichi troppo poco spazio in televisione e nel servizio pubblico ai più piccoli?
D’Avena. È vero. Io penso che la televisione ultimamente, soprattutto quella generalista, Rai e Mediaset, diano poca attenzione ai bambini e questo è un peccato. Io ho fatto tante trasmissioni per i ragazzi, e ti assicuro che i bambini, quelli di ieri, ora adulti, come quelli di oggi, mi ringraziano per aver accompagnato la loro infanzia attraverso i programmi e i cartoni. Credo, dunque, che la musica per bambini, i programmi loro dedicati, i cartoni animati sicuramente offrano degli spunti molto educativi. E in questo la musica ha un ruolo fondamentale.
Nasci allo Zecchino d’Oro, prima come solista e poi come bimba del Piccolo Coro dell’Antoniano, allora diretto da Mariele Ventre.
La signorina Mariele è stata un’insegnante molto importante per me, oltre che una grandissima amica, che mi è stata vicina per molti anni. Io ho iniziato a cantare a 3 anni e da allora non ci siamo più lasciate, fino al giorno della sua scomparsa. Abbiamo fatto anche radio insieme e mi ha sempre dato ottimi consigli, soprattutto quando ho iniziato a cantare le sigle. Mi diceva: «Mi raccomando, Cristina, rimani sempre così come sei, cerca di capire che questo (il mondo della tv, ndr) è un mondo particolare. Devi rimanere pulita e buona, la Cristina che io conosco da sempre». Mariele mi è sempre stata davvero molto vicina, e mi manca molto. Anche se, secondo me, mi è vicina anche adesso.
Cristina e la fede. Qual è il tuo rapporto con Dio?
Io sono credente e sono molto legata a Gesù. Ho molta fede e la fede ci aiuta sempre, tanto nei momenti brutti che in quelli più belli della vita. Anzi è proprio nei momenti belli che ti rendi più conto di quanto sia importante credere in Dio. A lui debbo una gioia grande, quella di fare un lavoro meraviglioso, che mi offre la possibilità di comunicare con tutti.
L’intervista completa è pubblicata sul numero di ottobre 2019 del Messaggero di sant’Antonio. Leggila nella versione digitale della rivista, che puoi provare gratuitamente.