Gloriosi segni della passione

Ottocento anni dall’impressione delle Stimmate di san Francesco.
17 Settembre 2024 | di

«Si trasforma il cuore di Francesco e d’un tratto il corpo è ornato dei mirabili segni». Queste parole, riprese da un inno, ci rimandano alla festa di oggi, l’impressione delle Stimmate di san Francesco. Fin dalla sua morte si hanno delle testimonianze riguardanti questo prodigio: la prima è la lettera di frate Elia, generale dell’ordine dei Minori, che nell’annunciare la scomparsa del serafico padre Francesco, riferisce, in una circolare a tutti i frati, che egli portava «impresse nel suo corpo le cinque piaghe, che sono veramente le stimmate di Cristo» (FF 309). In modo simile, anche le altre biografie del santo parlano del prodigioso evento; in particolare Bonaventura da Bagnoregio, generale dell’ordine dal 1257, insiste sulla conformità di Francesco al Cristo crocifisso, al punto che il santo è riconosciuto come l’alter Christus, un altro Cristo, l’uomo che più di ogni altro è somigliato a Cristo su questa terra. 

Fin da subito ci furono anche dei dubbi sulla veridicità delle stimmate, come quelli portati dal vescovo Federico di Moravia, che trovarono però la decisa opposizione di papa Gregorio IX, difensore dell’autenticità dei segni. Un passaggio importante per la tradizione dell’evento è l’approvazione della festa delle Stimmate, avvenuta nel capitolo generale del 1337 dei frati Minori: in esso, il ministro generale fra Geraldo Oddone stabilì che venisse celebrata ogni anno il 17 settembre, componendo nel 1340 un inno per la celebrazione liturgica.

La devozione alla stimmate trova un importante esempio nel pio esercizio della Corda pia (i cuori devoti), che prende il nome dall’inno che apre questa celebrazione; il devoto esercizio viene attribuito a fra Filippo Gesualdi, ministro generale dei Minori tra il 1593 e il 1602. Proprio l’inno di apertura riprende quello composto da Geraldo Oddone, con l’intento di rievocare la stimmatizzazione di Francesco, divenuto immagine di Cristo crocifisso, per accendere la devozione e stimolare il progresso della vita interiore: partendo dalla contemplazione del crocifisso, mistero dell’amore di Dio donato, sempre ricercato e presente nella mente e nelle preghiere del Poverello, i cuori dei fedeli si infiammano nel desiderio di partecipare a questo mistero d’amore. L’incarnazione e la passione di Cristo erano i due misteri che sempre Francesco contemplava: «La morte e la vita di Cristo crocifisso fu per Francesco assidua meditazione» recita una delle strofe dell’inno Corda pia, che riportiamo qui sotto per intero, come si trova a p. 20 del testo Esercitii spirituali che sogliono farsi dalli padri minori conventuali nella chiesa d'Assisi (1607):

Corda pia inflammantur, S'infiammano i cuori devoti
dum Francisci celebrantur mentre di Francesco si celebrano
stigmatum insignia. i gloriosi segni della passione. 
   
Absit nobis gloriari, Non ci accada di gloriarci
nisi in cruce salutari, se non della croce salvifica,
Francisci vestigio.  sull'esempio di Francesco.
   
Nam in monte vir devotus, Infatti sul monte l'uomo pio,
vigil, nudus, ardens totus vigile, nudo e pieno di zelo,
crebra dat suspiria. si abbandona a gemiti inesprimibili. 
   
Solus ergo clausus orans, Racchiuso in silenziosa preghiera,
super gestis crucis plorans, mentre contemplava il mistero della croce,
mœrore conficitur.  viene trafitto dalla tristezza. 
   
Ad quem venit Rex e cælo, E verso di lui viene il Re del cielo,
affissusque crucis telo affisso sull'albero della croce,
aspectu pacifico.  sereno nel volto. 
   
Cernit servus Redemptorem, Il servo vede il Redentore soffrire, 
sæculorum imperatorem, il principe dei secoli, 
passum impassibilem.  che non conosce sofferenza. 
   
Cor Francisci transformatur,         Si trasforma il cuore di Francesco
corpus vero mox ornatur e d'un tratto il corpo è ornato
mirandis stigmatibus.  dei mirabili segni.
   
Crucifixi ergo Christi, Dunque di Cristo crocifisso
mors et vita fuit isti la morte e la vita fu per Francesco
jugis meditatio. assidua meditazione.
   
Cuius cordis vim fervoris L'intimo ed intenso fervore
ostendit per membra foris traspare attraverso le membra
stigmatum impressio.  nel segno delle stimmate.
   
Crucifixe singulari O Crocifisso, in modo speciale
modo cruci conformari sia conformata alla croce
mente sic et habitu. il cuore come la vita.
   
Fac ut nos in regno lucis, Fa' che noi, nel regno della luce,
perfruamur fructu Crucis, godiamo del frutto della croce,
quo lætemur celitus. e gioiamo per esso nel cielo.
   
Collaudetur Crucifixus, Sia lodato il Crocifisso,
Franciscus prorsus innixus a cui Francesco fu unito completamente,
super mundi fœdera. svincolato dai legami del mondo.

 

Data di aggiornamento: 18 Settembre 2024
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