Il viaggio di un’orchestra europea
Sulle linee dei confini è in cammino un’orchestra. Un’orchestra di ragazzi. Sono arrivati in Italia a decine, provengono da undici paesi d’Europa, ragazze serbe che ai Mondiali di calcio tifano per la Croazia, ragazzi albanesi che, a sera, escono con i loro coetanei serbi. I più giovani hanno dodici anni: due italiani e una ragazzina magrissima e bella della Serbia. Questi ragazzi sono l’Europa, alla faccia di chi governa i loro Paesi. Hanno acne e smartphone, pronti per innumerevoli selfies.
Indossano violini e violoncelli, tromboni e clarinetti, percuotono tamburi e grancasse, soffiano nelle trombe e nei corni, e fanno scivolare le dita (con i calli di un saldatore) sulle corde di un’arpa. Sono bellissimi. E la loro musica va oltre quei confini. Cento anni fa, 1918, finiva il primo, immenso massacro europeo. Poi vi è stata un’altra guerra oscena prima che, almeno in questa parte, dell’Europa si capisse la follia della violenza. Oggi questi ragazzi, la European Spirit of Youth Orchestra, suonano sulla linea delle frontiere, viaggiano per l’Italia, sconfinano, si fanno beffe delle dogane. Hanno il privilegio dell’Europa. Come vorrei che la loro musica facesse scricchiolare le muraglie che si sono ricostruite dopo gli anni in cui pensavamo che mai avremmo più visto fili spinati a dividere l’umanità.
L’orchestra di questo Spirito Europea è diretta da Igor Coretti Kuret, maestro triestino: l’ho visto guidare i ragazzi in italiano, in inglese, in serbo-croato, in ungherese. Un gramelot musicale. Vi è un narratore di questo viaggio attraverso le frontiere: è Paolo Rumiz, giornalista e scrittore. Anche lui, come Igor, è nato su un confine. Forse solo due uomini di un’Europa che mischia le differenze e le diversità poteva condurre giovani musicisti in questo cammino di memoria e futuro. Ma sono i ragazzi a prenderli per mano: loro sanno costruire, e ri-costruire oltre la stanchezza, ancora una volta il sogno europeo.
I concerti dell’European Spirit of Youth Orchestra scorrono tra Camerino e la Lucania, tra i monti Sibillini e l’altopiano di Asiago. Vanno a Caporetto e nelle Dolomiti di Zoldo. Un gran bel viaggio. Programma completo del viaggio di questa estate sul sito Esyo.eu