© Patryk Jaracz, «Kids Learning How to Ride a Bicycle», 1° classificato nella sezione «Single shot Award» al Festival della Fotografia Etica di Lodi.

Immagini per riflettere

Uno sguardo sul mondo contemporaneo, sulle sue tradizioni, le sue periferie, i suoi drammi e i suoi conflitti irrisolti. Sono i temi al centro della rassegna di quest’anno organizzata nella città lombarda.
| Alessandro Bettero Caporedattore

Il Festival della Fotografia Etica di Lodi, in programma fino al 27 ottobre, taglia quest’anno il traguardo delle quindici edizioni raccontando, con lucidità e coraggio, storie provenienti da ogni parte del mondo. Nell’ambito del Festival, diretto da Alberto Prina, è stata allestita una mostra che racchiude il meglio delle edizioni del passato.

Attorno al World Report Award – Documenting Humanity ruotano una ventina di mostre con lavori di 150 fotografi provenienti da una quarantina di Paesi rappresentativi di tutti i continenti. Tutte le mostre si possono visitare a Palazzo Barni, mentre il percorso del «Single shot» è allestito alla Banca Centropadana.

Tra le foto in mostra, da segnalare quelle di Giles Clarke che ha vinto nella categoria «Master» con il reportage dal titolo Haiti in Turmoil dall’inferno dell’isola caraibica, un tempo colonia francese. Clarke racconta la guerra civile e gli scontri tra bande criminali che hanno registrato un bilancio spaventoso di morti e di persone rapite.

Ingmar Björn Nolting si è conquistato, nella stessa categoria, una menzione speciale con il suo An Anthology of Changing Climate in cui esplora una Germania inedita in cui si oppongono visioni diverse sui cambiamenti climatici in una società ancora fortemente ancorata alla logica dei consumi.

Il reportage The Price of Choice è andato a Kasia Strek nella categoria «Spotlight» sul tema dell’aborto.

Nella categoria «Short story» Francesco Comello si è imposto con il reportage Oshevensk in cui racconta la vita della comunità del villaggio russo di Oshevensk legata alle proprie radici nonostante incombano tecnologia, innovazione e i ritmi del nostro tempo. Nella stessa sezione, una menzione speciale è andata a Laetitia Vançon per il reportage The Other Battlefields con cui Vançon ha raccontato come i giovani subiscono gli effetti duraturi e deleteri della guerra, dal punto di vista dei ragazzi ucraini.

C’è ancora l’Ucraina nella sezione «Single shot» vinta da Patryk Jaracz con Kids Learning How to Ride a Bicycle. Sullo sfondo dell’incendio di un deposito di petrolio colpito da un drone russo, alcune bambine giocano mentre una di loro impara ad andare in bicicletta.

Con Dancing Spirits, Camilla Richetti ha vinto nella categoria «Student» con un reportage dalla Repubblica Democratica del Congo che si interroga sulla possibilità di trovare un equilibrio tra progresso e natura per garantire la prosperità senza devastare l’ambiente.

Data di aggiornamento: 17 Ottobre 2024