La beatificazione di fra Carlos Murias
Sulle orme di sant’Antonio di Padova, san Giuseppe da Copertino e san Massimiliano Kolbe, alcuni tra i santi dell’Ordine dei frati minori conventuali, fray Carlos de Dios Murias sarà dichiarato beato il prossimo 27 aprile, in Argentina. Verrà proclamato martire e, insieme al vescovo Enrique Angelelli, a padre Gabriel Longueville e al padre di famiglia e dirigente rurale Wenceslao Pedernera, sarà a un passo dalla santità.
I quattro martiri testimoniarono la fede con il sacrificio della loro vita. Furono, infatti, brutalmente assassinati nella provincia argentina de La Rioja, nel 1976, dove svolgevano un’intensa opera a favore dei settori più svantaggiati della popolazione, in un tempo di persecuzione e di ostilità nei confronti della Chiesa locale, guidata da monsignor Angelelli. Sono le prime vittime della dittatura militare a essere proclamate martiri.
Fra Carlos era nato a Córdoba il 10 ottobre del 1945, in una famiglia della classe media. Suo padre, Carlos María Murias, volle dargli Dios come secondo nome di battesimo in segno di gratitudine per l’arrivo del figlio maschio dopo tre figlie femmine. Dopo aver studiato per due anni ingegneria all’università, Carlos si avvicinò all’Ordine dei frati minori conventuali e cominciò il suo noviziato in Uruguay, dove entrò in contatto con fra Giorgio Morosinotto – frate della Basilica del Santo che allora si trovava in missione in Sudamerica – che, da allora in poi, considerò suo padre spirituale. In una lettera spedita all’epoca a sua sorella Maria Cristina, Carlos così scrisse: «Voglio aiutare la gente, ma non attraverso la politica, perché è molto sporca e c’è molta corruzione».
In quel periodo di formazione, durante le vacanze estive, cominciò a frequentare il vescovo della Rioja, Enrique Angelelli, perché voleva dare il suo contributo al grande lavoro in ambito sociale che si svolgeva in quella diocesi. Lo stesso Angelelli lo ordinò sacerdote il 17 dicembre 1972 nella chiesa di Nuestra Señora de las Gracias di Buenos Aires, appena conclusa la sua formazione con i conventuali. Il giovane frate avrebbe voluto – e lo propose ai suoi superiori dell’Ordine – preparare la via per aprire a La Rioja una comunità conventuale.
In questa provincia del Nordovest argentino, dal 1976, concentrò la sua attività nella parrocchia El Salvador, di Chamical. Con lui, il sacerdote missionario francese Gabriel Longueville.
Erano tempi segnati dalla violenza e dalla repressione e i padri Carlos e Gabriel, che insistevano con le loro prediche a risvolto sociale, divennero inevitabilmente un bersaglio. Nella notte del 18 luglio 1976, mentre erano a cena con le suore della parrocchia, furono sequestrati e condotti lungo la Strada 38, nella periferia di Chamical, dove, vicino alla ferrovia, furono crivellati di pallottole. Due giorni dopo, una squadra di operai trovò i loro corpi. Oggi in quel luogo si trova una cappella in onore dei due sacerdoti. Le spoglie di Carlos de Dios Murias riposano ora nella parrocchia di El Salvador a Chamical, dove sono oggetto di venerazione.