Lavoro, «il grande tema»
«È possibile desiderare un pianeta che assicuri terra, casa e lavoro a tutti. Questa è la vera via della pace». A sette mesi dalla firma della Fratelli tutti (3 ottobre 2020), la terza enciclica di papa Francesco costituisce un prezioso riferimento per tutti i lavoratori, specie in questo tempo di pandemia in cui la disoccupazione e la crisi economica galoppano più forte. «Il grande tema è il lavoro – continua il pontefice nel documento –. Ciò che è veramente popolare – perché promuove il bene del popolo – è assicurare a tutti la possibilità di far germogliare i semi che Dio ha posto in ciascuno, le sue capacità, la sua iniziativa, le sue forze».
«Questo è il miglior aiuto per un povero, la via migliore verso un’esistenza dignitosa. Perciò insisto sul fatto che “aiutare i poveri con il denaro dev’essere sempre un rimedio provvisorio per fare fronte a delle emergenze. Il vero obiettivo dovrebbe sempre essere di consentire loro una vita degna mediante il lavoro”. Per quanto cambino i sistemi di produzione, la politica non può rinunciare all’obiettivo di ottenere che l’organizzazione di una società assicuri ad ogni persona un modo di contribuire con le proprie capacità e il proprio impegno. Infatti, “non esiste peggiore povertà di quella che priva del lavoro e della dignità del lavoro”».
«In una società realmente progredita, il lavoro è una dimensione irrinunciabile della vita sociale, perché non solo è un modo di guadagnarsi il pane, ma anche un mezzo per la crescita personale, per stabilire relazioni sane, per esprimere sé stessi, per condividere doni, per sentirsi corresponsabili nel miglioramento del mondo e, in definitiva, per vivere come popolo». (Nella foto: Amalfi, 10 aprile. Una giovane con un cartello al collo protesta contro le chiusure del settore turistico dovute alla pandemia da Covid-19).