Marconi, il papà della radio
Quella di Guglielmo Marconi era un’intelligenza fuori dal comune. Uomo sagace e combattivo, arrivò a inventare la telegrafia senza fili attraverso le onde radio. Un risultato che gli valse il Premio Nobel per la Fisica nel 1909.
Se oggi comunichiamo via radio, e se il wireless è entrato nella nostra vita, lo dobbiamo soprattutto a Marconi.
In concomitanza con il 150° della sua nascita, sono in programma una mostra, una serie di convegni, un premio per l’innovazione, un francobollo commemorativo, e perfino una fiction televisiva. E le iniziative non si fermano all’Italia. Sono infatti in agenda una serie di eventi anche a Osaka in Giappone, a Londra in collaborazione con la BBC, a New York, a Rio de Janeiro, Sydney, Gedda, e a Barcellona.
In questo 2024 in cui si celebrano anche i 100 anni della radiodiffusione in Italia, perché a Marconi, viene ancora oggi riconosciuto un ruolo decisivo nello sviluppo di una tecnologia che ha cambiato radicalmente la storia delle telecomunicazioni? Ne abbiamo parlato con Giulia Fortunato, presidente della Fondazione Guglielmo Marconi e del Comitato nazionale per le celebrazioni del 150° anniversario della nascita dello scienziato bolognese.