Stati Uniti. Democrazia alla resa dei conti?
Mancano due settimane alle presidenziali americane. In un clima di incertezza sull’esito delle elezioni, e di tensioni tra i supporter dei Repubblicani e dei Democratici, gli Stati Uniti si dimostrano sempre più come un Paese diviso in un contesto storico nel quale l’Occidente, di fronte agli autoritarismi consolidati di Russia e Cina, e a quelli emergenti, si ritrova a vivere in un’inedita condizione di fragilità.
Gli Stati Uniti sono un crocevia di interessi domestici e internazionali, e il modello «America First» invocato dal candidato repubblicano Donald Trump, rischia di avere ricadute negative anche sui tradizionali partner e alleati. La stessa Kamala Harris che, all’ultimo momento, ha sostituito, nella corsa alla Casa Bianca, il presidente uscente Joe Biden che ambiva alla ricandidatura, ha disorientato anche una parte del suo elettorato democratico.
Quali scenari si prospettano dopo le elezioni del 5 novembre?
Ne parliamo con il giornalista e scrittore Bill Emmott, per molti anni direttore del settimanale «The Economist», oggi consulente di prestigiose istituzioni internazionali, e autore del saggio dal titolo Deterrence, Diplomacy and the Risk of Conflict Over Taiwan (Routledge editore).