È un pomeriggio qualsiasi quando Rosie intravede dalla finestra di casa la figlia adolescente Saoirse inforcare in bicicletta il vialetto di casa. Poi la ragazzina scompare all’improvviso, di lei resta solo la bici abbandonata in giardino. Le ricerche partono subito, ma di Saoirse non si saprà più nulla per otto lunghi anni, quando finalmente il mistero si scioglierà.
Nel frattempo Rosie, che non riesce a rassegnarsi alla scomparsa della ragazza, vede la sua esistenza sgretolarsi: il matrimonio va in crisi, la sua vita personale altrettanto. Finché non le viene gettata un’improvvisa e inaspettata ancora di salvezza: il padre le chiede di tornare a vivere nella piccola isola a sud dell’Irlanda, Roaring Bay, in cui è nata e cresciuta, per aiutarlo a condurre Aoibhneas, il traghetto che da sempre l’uomo guida, facendo la spola tra l’isoletta e la terraferma, e che lei stessa da ragazza aveva imparato a pilotare diventandone capitano nonostante l’invidia dei compaesani maschi.
Qui, in questo ritorno alle origini, a quelle radici solide che spesso restituiscono stabilità a vite vacillanti, Rosie riuscirà a riprendere il comando della propria vita e a salvare suo padre dal fallimento, evitando che la loro adorata barca venga messa in vendita. E qui si scioglierà il nodo della scomparsa di Saoirse che, attraverso il ricordo della madre e pochi flash, accompagna il lettore lungo tutto il libro.
Il volume è stato definito «l’opera della maturità di Anne Griffin, una delle maggiori scrittrici irlandesi di oggi». Di certo è un romanzo toccante, intenso, pervaso di un dolore lacerante, ma muto, che trova una voce interiore solo nel ritorno di Rosie all’isola dell’infanzia. Un ritorno che assume il significato di un viaggio introspettivo, alla ricerca di se stessa, della sua dimensione più autentica che la vita le aveva fatto smarrire: solo qui, infatti, riuscirà a «ritrovare» la figlia perduta, sciogliendo quel dolore che non l’abbandonava mai, come un macigno nel cuore.
La sparizione di Saoirse, il disgregarsi della sua vita da adulta, il ritorno alle origini sono per Rosie mutamenti profondi che le donano uno sguardo e una prospettiva nuovi. Ma questa rivoluzione esistenziale, che, come dice la stessa parola, è un cambio di prospettiva attorno a un asse stabile – in questo caso le proprie radici –, non interrompe mai il fluire placido della vita. Perché a volte è proprio così: tutto, attorno e dentro a una persona, muta radicalmente, il suo cuore è avvolto in un dolore lacerante, eppure il tempo e la vita scorrono imperturbabili al suo fianco.
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