C'era una volta la lana...

Rende omaggio alle fibre naturali e, in particolare, a quella ricavata dal vello della pecora, la mostra «Humilis lana, le fibre naturali tra necessità e bellezza», aperta fino al 21 dicembre nell'Abbazia di Mirasole, nel Comune di Opera, nel Milanese.
| Luisa Santinello Redattrice

Oltre 100 pezzi tra attrezzi per la lavorazione delle fibre naturali, tessili e documenti, ma anche stime di dote e quadri didattici: è quanto si può ammirare fino al 21 dicembre  (tutte le domeniche, dalle 15 alle 18) nella Sala Collegio Elvetico dell'Abbazia di Mirasole nel Comune di Opera, in provincia di Milano. A radunare questi «tesori» di un tempo è la mostra «Humilis Lana, le fibre naturali tra necessità e bellezza», aperta in anteprima per le giornate FAI lo scorso autunno e destinata a riaprire, dopo una pausa invernale, a primavera 2026.

«Le fibre naturali hanno avuto grande importanza per lo sviluppo del nostro territorio, la domus di Mirasole è stata un centro in cui gli Umiliati lavoravano la lana (trasformandola in tessuto caldo per le proprie tonache e in merce da commerciare in Italia e in Europa) e questa mostra vuole mostrare tutte le fasi di quest’arte - commenta Elisabetta Viganò, curatrice della mostra -. Scoprire, tramite oggetti concreti e i quadri didattici che esponiamo nella mostra, i passaggi che portano dalla fibra grezza ai tessuti, comprendendo le fatiche e la dedizione, ci aiuta ad essere più consapevoli del loro valore che la nostra società rischia di perdere con la cosiddetta “fast fashion”. La storia ci ricorda un uso più sostenibile delle fibre tessili». 

Attraverso strumenti per la tosatura, la filatura e così via, la mostra nell'Abbazia di Mirasole esplora anche la produzione della seta e del lino, altre fibre tessili che hanno intrecciato la vita quotidiana del Basso Milanese tra necessità e bellezza. Un legame evidenziato anche dai quadri di Luisa Carminati, fondatrice dell’omonimo Museo della civiltà contadina che ha raccontato il mondo contadino, lavorativo e culturale lombarda attraverso una grande raccolta di attrezzi e 150 quadri didattici dipinti tra il 1979 e il 1986, anno della sua morte. Fanno parte di questa collezione gli attrezzi del mestiere, gli oggetti artigianali, i manufatti e i documenti esposti in mostra, tutti risalenti o anteriori ai primi decenni del Novecento. A questi si aggiungono documenti quali articoli di riviste, scritti e pubblicazioni su temi correlati al tessile. Fondamentale protagonista di questa esposizione: il mondo femminile. «Mi piace ricordare - aggiunge la curatrice - il ruolo importante delle donne e il loro impegno ad aggiungere bellezza ai capi con il ricamo. Un lavoro lento e paziente che testimonia la maestria, l’abilità nella manualità fine e le doti artistiche di molte fanciulle, nonostante spesso non avessero potuto accedere ad una adeguata istruzione». 

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Data di aggiornamento: 04 Dicembre 2025