Nel nuovo album la cantante e autrice bergamasca ha voluto rendere un sentito e affettuoso omaggio a cinque Pontefici: Francesco, Giovanni XXIII, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Un christian pop brillante e coinvolgente, in cui spiccano testi curati e attenti nel tratteggiare le caratteristiche dei singoli Pontefici. Ad arricchire l’album, infine, il brano Pietre vive, ispirato alla figura del sacerdote. Un ottimo album che conferma la bravura di Tiziana Manenti.
Anne-Sophie Mutter era adolescente quando partecipò a un’audizione con Herbert Von Karajan: «È un miracolo», esclamò già allora il Maestro. La scorsa estate la violinista ha compiuto 60 anni e ha festeggiato al Musikverein di Vienna con i «suoi» Mutter’s Virtuosi, l’ensemble composto da borsisti sostenuti dalla sua Fondazione. Gli archi volano nei divertimenti del Concerto per tre violini in la maggiore di Vivaldi come nell’incanto del Concerto Brandeburghese n. 3 di Bach, e nell’esclusivo Nonetto commissionato ad André Previn.
L’ultimo lavoro di Daniela Donatone è un progetto ambizioso e sicuramente riuscito. Con Un tempo per volare l’artista affida infatti alle due arti, quella scritta e quella cantata, il racconto di un percorso di vita «intenso e appassionante», come scrive l’autrice stessa. Le emozioni, le sensazioni e i ricordi scritti nel volume si trasformano quindi in brani intensi e dai ritmi diversi, come Lassù e Gentili inganni. Un’ottima prova che conferma la bravura di un’artista completa. Per informazioni: www.facebook.com/danissongs
Oggi si parla spesso del Ba-rock, ovvero della capacità del barocco di arrivare ad appassionare un pubblico nuovo, entusiasta e di spirito giovane. È l’obiettivo anche dell’Accademia Bizantina, guidata da Ottavio Dantone, tra le migliori orchestre al mondo per questo repertorio. Come «ritorno alla vita» dopo la pandemia, l’Accademia (che compie 40 anni) ha affrontato l’incantevole magniloquenza dei Concerti Grossi di Händel: in un cd le sei composizioni dell’Op. 3 e in un triplo album i dodici gioielli dell’Op. 6, risalenti al 1739, riuniti anche in un cofanetto.
Un disco che il pianista e compositore Davide Rossi dedica al beato Federico Ozanam, fondatore della Società di San Vincenzo, e all’amore per il prossimo che ha saputo infondere in tutte le sue attività. Con il coinvolgimento di molti artisti e le splendide voci di Leyla Tommasi, Carmela Iacono e Annamaria Sotgiu, gli otto brani dell’album offrono un pregevole ritratto del beato. Un pop sinfonico che, come spiega Rossi, dà «voce e suono all’impegno di servizio ai poveri di Ozanam».
L’autore dell’opera, a tre voci e violini, è il francescano conventuale Francesco Antonio Urio (1650 – post 1719). I salmi sono di «grana fine e luminosa che eleva per cerchi concentrici e avvolge mente e sentimenti. L’esecuzione è scintillante e di bel suono».