Oggi si parla spesso del Ba-rock, ovvero della capacità del barocco di arrivare ad appassionare un pubblico nuovo, entusiasta e di spirito giovane. È l’obiettivo anche dell’Accademia Bizantina, guidata da Ottavio Dantone, tra le migliori orchestre al mondo per questo repertorio. Come «ritorno alla vita» dopo la pandemia, l’Accademia (che compie 40 anni) ha affrontato l’incantevole magniloquenza dei Concerti Grossi di Händel: in un cd le sei composizioni dell’Op. 3 e in un triplo album i dodici gioielli dell’Op. 6, risalenti al 1739, riuniti anche in un cofanetto.
Un disco che il pianista e compositore Davide Rossi dedica al beato Federico Ozanam, fondatore della Società di San Vincenzo, e all’amore per il prossimo che ha saputo infondere in tutte le sue attività. Con il coinvolgimento di molti artisti e le splendide voci di Leyla Tommasi, Carmela Iacono e Annamaria Sotgiu, gli otto brani dell’album offrono un pregevole ritratto del beato. Un pop sinfonico che, come spiega Rossi, dà «voce e suono all’impegno di servizio ai poveri di Ozanam».
L’autore dell’opera, a tre voci e violini, è il francescano conventuale Francesco Antonio Urio (1650 – post 1719). I salmi sono di «grana fine e luminosa che eleva per cerchi concentrici e avvolge mente e sentimenti. L’esecuzione è scintillante e di bel suono».
I The Sun, gli alfieri del christian rock italiano, tornano con un nuovo disco che conferma le loro eccellenti qualità artistiche. Una sana dose di contagiosa energia sempre unita a testi mai scontati o banali e densi di spiritualità: queste le caratteristiche di un album in cui spiccano brani come la trascinante Un buon motivo per vivere o Tutto quello che ho, con un testo profondo in cui emerge la grande capacità del gruppo nel mettere in musica la Fede. Per informazioni www.thesun.it
Opera di sangue e di passione, Cavalleria Rusticana, senza essere triviale, dice Riccardo Muti «anzi, mantiene sempre un senso profondo di dignità e di onore». Ed è proprio con questo rispetto per la partitura che il Maestro ha affrontato il gioiello verista di Pietro Mascagni con la Chicago Symphony Orchestra, di cui è direttore musicale da 13 anni.
È difficile condensare in pochi minuti le emozioni che ha saputo donare il beato Giovanni Paolo I, ma in fondo è proprio questa la maestria dei musicisti. Il cantautore Beppe Bianco (affiancato da Rita Gelmetti) è riuscito perfettamente nell’intento: il suo brano 33, pubblicato dal Musal-Museo Albino Luciani per la beatificazione, racchiude le sensazioni che il «Papa del sorriso» è stato in grado di trasmettere a tutti i fedeli in quei 33 giorni di pontificato.