Nel mondo quasi cento milioni di donne indossano il velo. Vivono, si muovono, lavorano in una società che per tradizione e religione le vuole così: nascoste agli occhi dello sconosciuto.
Ha parlato di comunismo, del conflitto in Afghanistan e del disastro di Chernobyl partendo sempre dai protagonisti. A tu per tu con la scrittrice bielorussa premio Nobel per la letteratura nel 2015.
Ex capitano dell’esercito afghano, figlio di un mujaheddin, un passato tra odio e violenza. «Ho partecipato anch’io alle lapidazioni», confessa. Poi, dopo un attentato dei talebani, la sua vita cambia. Ora l’impegno per la pace e il dialogo.