«Si parla sempre del vuoto, di chi se ne è andato. Non si ci sofferma mai sul pieno. Su chi rimane. E su chi arriva» dicono a Belmonte Calabro, centro della Calabria. Dove si sono inventati un festival e un’organizzazione culturale.
Quarant’anni fa, da giovane prete giunto nell’assolata Calabria dalle verdi vallate trentine, coperte di mele, mi misi subito all’opera, seguito affettuosamente dalla mia comunità stimmatina, povera ma bella e vera.
Nei boschi del Pollino, subito dopo Pasqua si sale in montagna con l’immagine di san Francesco di Paola nel taschino della camicia. Memori del suo passaggio che placò la tempesta.