Ecco la mia personale dichiarazione di voto, alla vigilia delle elezioni europee. La proposta di un voto responsabile, intelligente, solidale. Che dia risposta a due domande antiche di Dio…
Grandi aspettative per l’imminente elezione del Parlamento europeo. In gioco è l’identità dell’Unione, chiamata a rinnovarsi per restare al passo con le sfide globali.
A Finisterre, oltre Compostela, non puoi che tornare indietro. E indietro c’è l’Europa. A Finisterre non finisce la terra; comincia. L’Europa si costruisce anche camminando.
Se il «sogno» europeo si è infranto su una politica di austerità da cui i popoli si sono sentiti attaccati e su una politica migratoria che ha messo al primo posto i respingimenti, ora rischia di essere cancellata anche la realtà della sua unità formale.
Da Trump alla Brexit, dalla rinascita dei movimenti autonomisti e indipendentisti all’affermazione dei partiti sovranisti in tutta Europa. Alle porte delle elezioni europee è possibile affermare la propria identità nazionale senza annientare l’altro?