A Finisterre, oltre Compostela, non puoi che tornare indietro. E indietro c’è l’Europa. A Finisterre non finisce la terra; comincia. L’Europa si costruisce anche camminando.
Se il «sogno» europeo si è infranto su una politica di austerità da cui i popoli si sono sentiti attaccati e su una politica migratoria che ha messo al primo posto i respingimenti, ora rischia di essere cancellata anche la realtà della sua unità formale.
Da Trump alla Brexit, dalla rinascita dei movimenti autonomisti e indipendentisti all’affermazione dei partiti sovranisti in tutta Europa. Alle porte delle elezioni europee è possibile affermare la propria identità nazionale senza annientare l’altro?
L’Europa è oggi una casa comune. E deve esserlo sempre di più, in un’aperta comunanza di beni e di servizi e soprattutto di ideali, di morali, di vocazioni.
La musica dei ragazzi della European Spirit of Youth Orchestra varca le frontiere, se ne infischia dei confini, nuovi e vecchi, che percorrono l’Europa. E durante tutta l’estate saranno tra noi, in Italia.
Ho capito nuovamente che ogni giovane è figlio di tutti, non solo dei suoi genitori. Ogni bambino che nasce è abitante della terra, e quindi è mio prossimo. Su questa legge naturale e cristiana abbiamo fondato l’Europa. Sull’esempio di Abramo e Sara.