Smessi i colori neri del venerdì, tutti indossano gli abiti sgargianti della tradizione. Le ragazze liberano i capelli, coltivano sogni. La Pasqua è un presente che è già futuro.
«Se potessi? Ripartirei oggi stesso. È stata un’esperienza incredibile». Anna Scapocchin ha 24 anni e nessun dubbio. Studia Sociologia all’Università di Padova. Il suo Erasmus è stato in Francia, Université Saint- Quentin-En-Yvelines, Versailles. All’epoca, di anni ne aveva poco più di 22.
Sono più di un migliaio i rifugiati che vivono sul monte Gurugu, nell’enclave spagnola di Melilla. Da qui tentano di attraversare la frontiera tra Marocco e Spagna. Abou è uno di loro. Da 15 mesi vive lassù quando i registi Siebert e Wagner lo contattano e gli danno in mano una telecamera.
In questo 2017 si ricordano i 500 anni di due eventi importanti per la storia della Chiesa: la Riforma luterana e la divisione dell’ordine francescano. Due avvenimenti difficili, dai quali, però, il Signore ha saputo trarre del buono.
«Parti intere del mondo si svuotano, di uomini, di rumori, di vita. Percorro squarci sterminati di Africa e di Medio Oriente e scorgo soltanto deserti e sterpaglie». Inizia così l’ultimo lavoro di Domenico Quirico, inviato de «La Stampa». Una cronaca, attenta e fedele, dei tanti viaggi fatti in compagnia dei migranti.
È trascorso ormai più di un mese da quel terribile 22 marzo in cui trentadue persone persero la vita nel corso di due attentati che a distanza di poche ore seminarono il terrore nella capitale belga. Ancora oggi cercare di rileggere a mente più fredda quei fatti non è semplice.