Vogliamo provare ad affidarci al buon Dio, che in questi quaranta giorni ci propone di allargare gli orizzonti della nostra vita, renderla più bella, più semplice e sobria.
Il teatro è uno spazio di relazione unico, dove avviene un’alchimia tra attore e pubblico. Un bene di tutti che la pandemia sta mettendo a rischio e che insieme, afferma Amanda Sandrelli, dobbiamo salvare.
In Ap 3,17 troviamo scritto: «Sono ricco, non ho bisogno di nulla». È l'inganno che si cela dietro il denaro: la promessa che grazie a esso non avremo più bisogno di nessuno, neanche di Dio.
Ascoltare e lasciarsi «ringiovanire» dalle nuove generazioni è l'obiettivo che, proprio in questi giorni, dal 3 al 28 ottobre, si pone il Sinodo dei vescovi dedicato ai giovani, alla fede e al discernimento vocazionale.