«Gli elefanti hanno una natura mite. Infatti se si imbattono in un uomo sperduto nel deserto, lo guidano fino alla strada che conosce (...)» (Sermoni, Domenica V dopo Pentecoste).
«Il fuoco è incorporeo e invisibile per sua natura, ma quando investe qualche oggetto assume varie colorazioni (...). Così lo Spirito Santo non può essere veduto se non per mezzo delle creature nelle quali opera» (Sermone di Pentecoste).
«Dire amico è come dire “custode dell’anima” e il termine viene da amare. A chi è amico di Dio viene manifestata talvolta una certa luce nella coscienza, una luce di interiore letizia...» (Sant’Antonio, Sermoni).
«Antonio riconduceva a pace fraterna persone in discordia; ridava la libertà ai prigionieri; faceva restituire le usure e quanto era stato rapito con violenza...» (Vita Assidua 13).
«Vento grande e forte fu il saluto dell’angelo che prometteva grandi cose: promesse rivolte a una donna fortissima da Gabriele, il cui nome significa “fortezza di Dio”. Questo saluto sconvolse i monti della superbia e spezzò le pietre...» (Sermone per l’Annunciazione, 10).
«La bellezza del luogo, la grazia del fiore, la soavità del profumo ci trattengono: facciamo una piccola sosta. Il fascino di Nazaret non ci permette di proseguire» (II domenica dopo Natale, 12).