Cosa c'entra il volere bene a se stessi con il miracolo di sant'Antonio, del piede riattaccato a un giovane che se l'era tagliato dopo aver colpito sua madre?
Restare incinta a 17 anni e non sapere che fare: è il dilemma morale di Autumn, la protagonista di «Mai raramente a volte sempre» diretto da Eliza Hittman.
«Sii gentile, ragazza del futuro. Appassionata e gentile»: con queste parole si apre l’ultima fatica letteraria della giornalista Concita De Gregorio. Pagine – illustrate da Mariachiara Di Giorgio – poetiche, scarne, essenziali, che vanno diritte al cuore e che l’autrice rivolge alla se stessa ragazza, confidandole ciò che ha capito della vita, ciò che per lei oggi è importante.
Un desiderio, una guida, un gruppo, una scelta. Grazie alla testimonianza di un giovane in cammino, scopriamo gli ingredienti fondamentali per il discernimento vocazionale.
Un «lampo blu» ha ridotto la terra a un ammasso di macerie e rifiuti, dove bande di ragazzini, le «mosche», rovistano in cerca di improbabili tesori, da rivendere in cambio di cibo e acqua. Finché i protagonisti di questa bella graphic novel trovano un oggetto misterioso, mai visto prima e che nessuno sa bene a cosa serva. Cosa sia lo lasciamo scoprire al lettore, ma certamente ha a che fare con domande profonde: di che cosa abbiamo davvero bisogno? Non solo per ragazzi.
La pietà popolare ha ancora un senso per i ragazzi e le ragazze di oggi? L’esperienza veneziana del pellegrinaggio dei giovani alla chiesa di Santa Maria della Salute.