A Bologna dal 23 al 25 settembre è la volta della settima edizione del Festival francescano, che punta forte sul perdono come chiave per vivere meglio, secondo lo stile di san Francesco. E ci sarà anche il «Messaggero»!
«Carissimo direttore, le scrivo per un problema che sento forte e ormai urgente (…). Parlo del problema dei divorziati risposati e del divieto di poter accedere ai sacramenti. Parlo della grande speranza che ha acceso i nostri cuori soprattutto lo scorso anno.
Le braccia aperte e l’orlo del mantello che scivola tra le dita. La sagoma imponente e l’aiuola di fedeli che alle sue pendici sembrano tante fragili miniature in cerca di riparo.
«È significativo che Amoris laetitia esca in pieno Giubileo della misericordia. Oggi le società umane, segnate da conflitti e violenze, hanno bisogno di riconciliazione e di perdono a cominciare dal loro nucleo vitale: la famiglia».
Dal mazzo delle sette opere di misericordia corporale estraiamo questa volta la quarta, che recita: «Alloggiare i pellegrini», senza dire chi debba essere considerato «pellegrino» e quindi tale da essere accolto.
Che cos’hanno in comune sant’Antonio di Padova e i suoi «colleghi» Pio da Pietrelcina, Leopoldo Mandic´, Giovanni Bosco, Maria Goretti, Teresa di Lisieux, Gabriele dell’Addolorata?