01 Dicembre 2024

Apriamo le porte a Cristo

È Cristo, simboleggiato dalla porta, la meta del nostro cammino. È lui che ci fa entrare nell’autentico rapporto con noi stessi e con gli altri. Nella vita vera.
Apriamo le porte a Cristo

© MAURIX / GAMMA-RAPHO VIA GETTY IMAGES

Con l’apertura della Porta Santa, il 24 dicembre, inizia l’Anno santo giubilare, indetto da papa Francesco seguendo la tradizione partita nel 1300. Proprio la porta è un simbolo carico di significati, che ci rimanda all’intera storia della salvezza. Infatti, già nelle prime pagine del racconto biblico troviamo una porta, chiusa, quella del giardino di Eden: l’uomo, dopo la sua disobbedienza, non vi può più entrare, Dio ha posto dei cherubini per custodirlo (cfr. Gen 3,24). Un ingresso sbarrato serve per custodire quanto sta dentro e per impedire di entrare a chi potrebbe farne un uso sbagliato. Il peccato originale è la pretesa dell’essere umano di conoscere tutto, di andare oltre i limiti creaturali, di poter fabbricare una vita indipendente da Dio: questa pretesa di farcela da soli, senza Dio, è la radice di tutti i peccati, della lontananza da Lui. Questo atteggiamento di chiusura impedisce di accedere alla vita piena, perché vorremmo trovarla in noi stessi.

Un’altra porta chiusa, che stavolta non impedisce di entrare ma di uscire, è quella della morte, degli inferi. Non potendo accedere alla vita piena con Dio, l’essere umano è preda della morte, che come un drago lo inghiotte e non lo lascia più andare. Sono molte le rappresentazioni di questa situazione, soprattutto nell’arte orientale, in particolare dell’evento che mette fine a questo triste destino: la Risurrezione di Gesù Cristo, nella parte della discesa agli inferi. Proprio lì, quelle porte chiuse che tengono l’uomo prigioniero vengono divelte dalla potenza dell’amore di Dio che ha dato se stesso per noi: Cristo scende con la croce e sfonda questa barriera ritenuta invalicabile.

A questo punto, c’è una nuova porta che si apre, Gesù stesso, che nel vangelo di Giovanni afferma: «Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato» (cfr. Gv 10,9). Stavolta è una porta aperta ed è anche promettente: quella vita piena, che sembrava perduta, qui si ritrova. Una porta spalancata per tutti ma… è facile entrarvi? Nel Vangelo ci troviamo spesso di fronte a porte strette che conducono al regno di Dio, mentre la via della perdizione è ampia e spaziosa. Che cosa significa questo? Che Dio vuole renderci la vita difficile e porre ostacoli alla nostra salvezza? In realtà la porta non è stretta per Dio, ma siamo noi ad allargarci troppo, a tentare di entrare essendo troppo pieni di noi stessi. Una delle condizioni che Gesù pone per entrare attraverso quella porta è perdere qualcosa; per questo ribadisce più volte che un peso ingombrante sono le ricchezze, ciò a cui attacchiamo la vita, pretendendo di trovare in esse la nostra sicurezza. E invece quante volte sono proprio esse la causa della nostra infelicità. Il desiderio di Dio è, al contrario, che abbiamo la vita e l’abbiamo in abbondanza (cfr. Gv 10,10).

Ora, la Porta Santa che si spalanca all’inizio del Giubileo rappresenta proprio Cristo che offre «l’esperienza viva dell’amore di Dio, che suscita nel cuore la speranza certa della salvezza» (cfr. Spes non confundit, n. 6). Un ingresso verso il quale siamo anzitutto invitati a incamminarci: pellegrini di speranza è il motto dell’Anno Santo, che esprime un aspetto essenziale, quello del cammino, come continua ricerca del senso della vita e incontro con le sue molteplici esperienze. La meta del cammino è l’incontro con Cristo, nostra speranza, simboleggiato dalla porta: proprio attraverso di Lui entriamo nella vita vera, nell’autenticità del rapporto con noi stessi e con gli altri. Nell’anno del Giubileo, Roma è luogo privilegiato per vivere questo pellegrinaggio, ma sono state scelte anche altre mete giubilari, come la Basilica del Santo di Padova, che, pur non avendo una Porta Santa, sono comunque luoghi propizi per la riscoperta e la crescita della fede.

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Data di aggiornamento: 01 Dicembre 2024
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