Tra la metà del XVIII e la seconda metà del XIX secolo, più volte il convento del Santo e la stessa famiglia dei frati furono fatti oggetto di chiusure, appropriazioni, riduzioni forzate.
Nel 1224, alla Verna, l’Assisiate riceve le stimmate. Segno di quella carità della passione vissuta da Cristo, a cui Francesco, «Alter Christus», aderisce.
Il libro, scritto a partire dall’esperienza di don Fabio Rosini nel campo dell’evangelizzazione (tra l’altro, il percorso delle dieci parole e dei sette segni), è pensato per chi è impegnato nella trasmissione della fede. Anzitutto vengono messi in luce due elementi critici: la scissione tra realtà compresa e realtà vissuta, che porta a essere spettatori della vita, incapaci di ascoltare veramente la parola; la crisi della paternità e dell’autorità, che hanno l’effetto di compromettere il percorso che rende adulti autonomi, capaci di amare.
La Parola di Dio è come il pane, che, per essere assaporato nel migliore dei modi, richiede di essere spezzato, masticato, gustato, accompagnato. E, infine, condiviso, affinché la gioia personale divenga gioia di tutti, nell’allegria del comune convivio.
Un curioso viaggio attraverso i secoli attorno alla mensa del convento del Santo. Perché la condivisione dei pasti è sempre stata, ed è, uno dei momenti privilegiati della fraternità e sinonimo di accoglienza reciproca.