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Andrea Franzoni

Cercare Dio con il telecomando

L’immaginario biblico nelle serie TV
Cercare Dio con il telecomando
Scheda
Àncora
2025
€ 14,00
Andrea Franzoni è docente di religione cattolica presso l'Istituto superiore J.M. Keynes di Castel Maggiore in provincia di Bologna. Ha conseguito il baccellierato e la licenza in teologia presso la Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna (FTER) e da diversi anni studia il nesso tra le produzioni dell'industria culturale contemporanea (film, animazione, letteratura, videogiochi) e l'immaginario cristiano. Ha collaborato con le riviste Il Regno e I Martedì di San Domenico; scrive tuttora per il portale di informazione religiosa Settimananews. (Fonte: www.ancoralibri.it)

Le serie TV sono uno dei prodotti mediatici più coinvolgenti nel panorama attuale; molti ritengono che costituiscano solo una forma di divertimento o una perdita di tempio. Invece sono affrontati, in vario modo, molti temi che toccano l’esistenza umana e che, come mostra l’autore di questo libro, possono avere anche dei risvolti teologici. La ricerca fatta da Franzoni non vuole rilevare la presenza di elementi della teologia cristiana ma piuttosto rinvenire «la capacità dell’immaginario cristiano di farsi tradire e nel contempo di adattarsi alle forme più diverse di narrazione». In tal senso, è importante distinguere tra messaggio e immaginario cristiano: il primo fa riferimento ai contenuti propri della fede cristiana, mentre il secondo è l'insieme di idee, simboli, rappresentazioni e credenze che caratterizzano la cultura cristiana e influenzano la percezione della realtà e della vita.

Riprendendo la posizione del giornalista e scrittore Alessandro Zaccuri, l’autore rileva che il cristianesimo non ha solo aggiunto degli elementi culturali, ma ha ridefinito i codici narrativi e espressivi nel tempo; tuttavia, nei prodotti dell’industria culturale odierna, gli aspetti cristiani sono spesso degradati e in parte corrotti. Le narrazioni delle serie TV possono essere considerate come espressioni artistiche che sono efficaci nel suscitare sfide, porre interrogativi e invitare alla fatica della conoscenza. 

Nei 18 capitoli che costituiscono lo sviluppo del testo, vengono presentate diverse serie di successo (o meno) degli ultimi 20 anni; sono titoli che «hanno tracciato con profitto e non senza problemi un confronto serio con il dato di fede» e possono «alla coscienza credente uno stimolo a riprendere e interrogarsi sui suoi elementi fondativi».

Nella conclusione, l’autore evidenzia tre elementi che emergono nelle serie scelte, relativi alla visione dell’uomo e del suo mondo: il rapporto tra l’uomo e lo spazio (spesso minacciato o perduto, che mette alla ricerca di un nuovo luogo), tra l’uomo e il tempo (in particolare in relazione alla morte) e l’escatologia (cioè la riflessione sulle cose ultime, oltre la vita dell’uomo). 

La proposta che emerge dal testo è in linea con quanto già nel Concilio Vaticano II si auspicava: «ascoltare attentamente, discernere e interpretare i vari linguaggi del nostro tempo, e saperli giudicare alla luce della parola di Dio, perché la verità rivelata sia capita sempre più a fondo, sia meglio compresa e possa venir presentata in forma più adatta» (cfr. Costituzione pastorale Gaudium et Spes, n. 44). Anche nelle serie TV la teologia scopre i semina Verbi, mentre si assiste al «divorzio – purtroppo sempre più evidente – tra espressione della fede ed espressioni artistiche all’interno della Chiesa». Il lavoro teologico, in questo contesto, ha il compito di «tenere aperta la dialettica tra le cose antiche e le cose nuove mostrando così lo splendore del proprio tesoro».

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Data di aggiornamento: 29 Luglio 2025