Il desiderio di capire di più la società dei taneka porta l’antropologo Marco Aime a trascorrere del tempo con loro, entrando nei villaggi che abitano nella regione di Atakora, nel Benin.
Rendere l’assenza una presenza: è possibile? È quanto cerca di fare in questo libro, denso e bellissimo, Marinella Perroni, teologa e biblista, dando corpo alle parole del Vangelo di Giovanni (cfr. Gv, 14,15-21) riferite a Gesù, ma soprattutto compiendo un’operazione molto umana: quella di chi, mettendo insieme memoria e immaginazione, continua, seppure in altro modo, con quanti se ne sono andati, quel colloquio intimo e profondo avuto in vita.
Appassionato comunicatore, teologo e filosofo cattolico tedesco, è l’autore di questo saggio che contesta quei discorsi su Dio che tendono a «renderlo innocuo», puntando su «i nostri desideri profondi, le nostre esigenze spirituali e le nostre aspettative». La modernità ha visto imporsi una ragione di tipo strumentale, capace di dare tante spiegazioni, ma incapace di fornire un senso. Così, i grandi interrogativi dell’esistenza spesso vengono evitati: il dolore, la morte, l’eternità e il giudizio finale.
Ci sono donne senza nome nel Vangelo protagoniste di alcuni tra gli episodi più carichi di significato dell’intero libro sacro. Renzo Mandirola, sacerdote della Società Missioni Africane (SMA), ce ne presenta sette, in questo volume che raccoglie e riordina una serie di incontri sulla Parola di Dio da lui tenuti. Sette donne che diventano spunto per un percorso di lectio divina (un modo di leggere, pregare e meditare la Bibbia) che aiuta a riflettere sul compito delle donne nella Chiesa.
Il libro, scritto a partire dall’esperienza di don Fabio Rosini nel campo dell’evangelizzazione (tra l’altro, il percorso delle dieci parole e dei sette segni), è pensato per chi è impegnato nella trasmissione della fede. Anzitutto vengono messi in luce due elementi critici: la scissione tra realtà compresa e realtà vissuta, che porta a essere spettatori della vita, incapaci di ascoltare veramente la parola; la crisi della paternità e dell’autorità, che hanno l’effetto di compromettere il percorso che rende adulti autonomi, capaci di amare.
Le assumiamo spesso senza porci tanti problemi. Chi saltuariamente e chi invece, complice l’età e le patologie, ogni giorno. Le pillole fanno parte della nostra quotidianità. Ma le conosciamo davvero? Parte dalla domanda «Cosa sono i farmaci» il libro Pillole di tutti i colori di Libero Berrino e Loredana Bergamini. «La parola “farmaco” deriva dal greco pharmakon, che vuol dire “rimedio, medicina”, ma anche “veleno” perché non solo in grado di guarire, ma pure in grado di determinare effetti tossici anche letali» premettono gli autori.