«Princeps musicae», principe della musica: Giovanni Pierluigi da Palestrina, nato 500 anni fa, è stato il più grande compositore del Rinascimento e la sua polifonia continua a ispirarci, evocando l’assoluto, il trascendente, una bellezza superiore.
Alzi la mano chi si sente immune da rimpianti o rimorsi… Eh già, perché queste due esperienze ci accomunano praticamente tutti, per lo meno a partire da una certa età. Ed è per questo che il medico e psicoterapeuta Simona Milanese ha voluto dedicare loro un libro (Senza rimpianti senza rimorsi. Strategie per disinnescare l’infelicità), edito da Ponte alle Grazie, giunto in libreria lo scorso settembre con la prefazione di Giorgio Nardone, guru della Terapia strategica.
«Cristo mio, amor mio, tutto il resto è vanità!». Ecco una sintesi della vita di Filippo Neri: parole che non rappresentano un disprezzo del mondo, ma piuttosto significano una particolare unione con Dio, sperimentata fin da giovinetto.
Michael Bible è una delle voci più sorprendenti della letteratura statunitense degli ultimi anni. Nato in North Carolina, vissuto a Los Angeles, risiede ora a New York, città che ama particolarmente perché, come ha confidato in un’intervista, gli consente di osservare, non visto, le vite degli altri. Qualche dubbio sulla sua età, ma deve essere abbastanza giovane visto che il suo primo romanzo L’ultima cosa bella sulla faccia della terra (2020) è stato scritto, pare, prima dei 30 anni.
Il libro raccoglie, in modo sintetico,la testimonianza di 100 uomini e donne che, nel corso della storia, hanno cercato le vie della pace, «disarmandosi di fronte all’odio e alla violenza, hanno preferito abbracciare la forza del dialogo, l’arte della riconciliazione, il potere della lotta popolare nonviolenta». I volti di queste persone sono presentati seguendo un ordine cronologico, in quattro sezioni: maestri antichi, maestri dal Medioevo all’Illuminismo, maestri moderni e maestri contemporanei.
La storia del Novecento è segnata da violenze, guerre, azioni disumane, ma c’è chi ha cercato di resistere, manifestando il suo desiderio di libertà e di pace. Nel presente testo, di carattere divulgativo ma rigoroso nel citare le fonti, viene proposta la vicenda di Carlo Bianchi, vissuto nella prima metà del secolo scorso a Milano. Nato nel 1912 in una famiglia borghese, nella sua breve vita non si limita a «farsi i fatti suoi» ma, senza venir meno agli impegni di marito e di padre, si dedica alla resistenza fino al sacrificio della vita.