«Incursioni dantesche». Le propone l’autore, il quale commenta brevi terzine della Commedia mettendo in evidenza l’attualità dei temi trattati soprattutto in materia esistenziale, etica e politica: «Come le stelle per gli antichi naviganti costituivano segnali sicuri nel loro percorso notturno, così i versi del maestro Dante possono illuminare, nella notte che gli uomini e il mondo di oggi vivono, il cammino verso l’alba radiosa della realizzazione personale e del rinnovamento sociale».
Invito agli studenti e ai docenti: dimenticate per un attimo il classico format «io insegno, tu apprendi, io verifico». E se la scuola potesse invece reggersi su una co-costruzione di conoscenze? Un modello fondato sulla condivisione, sul valore dell'errore, sulla fiducia e sulla connessione tra mente e corpo.
Anestetizzati come siamo dalle luci artificiali e dallo smog, spesso oggi non ci rendiamo nemmeno più conto di quanto sia straordinaria la volta celeste sopra di noi. Di certo i nostri antenati erano molto più sensibili al tema. Parafrasando James Cornell in I primi osservatori.
«La questione del male non si può affrontare in astratto, proprio perché l’unica risposta a essa è la relazione personale». La situazione di una zia che soffre per la sua malattia eppure trova conforto nel libro di Giobbe è una sfida per un ventenne che sarebbe diventato, dopo qualche anno, teologo, oggi decano della facoltà di Teologia della Pontificia Università della Santa Croce. Egli ripercorre, in chiave narrativa, il testo del famoso libro biblico, che richiama alla storia del popolo di Israele, ma anche a quella di ciascuno di noi.
Non è il nostro sforzo e impegno che ci permette di incontrare il Signore, ma è iniziativa della sua grazia. Questo libro di Paolo di Martino, diacono e sposo, padre di due figli, ripercorre l’incontro di Gesù con alcuni personaggi del Vangelo: Matteo, Zaccheo, l’adultera, la samaritana, Pietro, Tommaso e il Centurione. Molto spesso, soprattutto davanti al peccato, i sensi di colpa li affliggono e li chiudono in sé stessi, «abortiscono l’immagine divina che preme in loro per venire alla luce».
«La Chiesa – scrive monsignor Fabio Dal Cin – non si stancherà mai di cantare Maria come colei che ci insegna a essere veri discepoli del suo Figlio Gesù». È con tale intento che la Fondazione Frammenti di Luce, in collaborazione con la Delegazione pontificia santuario della Santa Casa di Loreto, ha realizzato questa raccolta di dodici brani mariani inediti, scritti da don Maurizio Lieggi con Davide Orofino, Michele Cattedra e Raffaella Anna Signorino. Un’ottima prova per un album ricco di spiritualità.