La storia è raccontata da Civil Townsend ed è indirizzata alla figlia adottiva Anne, con l’intento che possa conoscere meglio la storia della madre e del caso che l’ha coinvolta. A Civil, infermiera in un consultorio a Montgomery (Alabama), sono affidate Erica e India Williams, due sorelle di 13 e 11 anni che vivono con il padre e la nonna in una baracca fatiscente. Più che di anticoncezionali hanno bisogni di una vita migliore e dignitosa; per questo si adopera con l’assistente sociale per far avere alla famiglia un appartamento in un altro quartiere.
Il libro di Adelino Ascenso, prete missionario portoghese, pone l’aratro come immagine della necessaria preparazione del terreno per l’incontro con Dio e con gli altri: nell’evangelizzazione non si può semplicemente gettare dei semi, ma è indispensabile creare le condizioni perché possano crescere. Punto di partenza è interrogare la propria situazione personale, spesso condizionata da immagini di Dio accumulate acriticamente, che impediscono di accedere alla vera esperienza di Dio.
Un volume che sarebbe da rendere propedeutico per chiunque volesse iscriversi a una facoltà di Economia o di Teologia. Ma utilissimo anche per chi volesse «semplicemente» capire più in profondità la genesi di alcuni fenomeni complessi dei nostri giorni.
Una vita «normale», fatta di gesti quotidiani e ripetitivi. Poi un giorno la routine si spezza. Accade qualcosa e l’esistenza viene stravolta. È capitato anche a Eugène Handschuh e a suo padre Oscar, i protagonisti di questa splendida graphic novel ambientata negli anni bui dell’Olocausto. Una storia colma di dolore, ma anche di speranza. «Un giorno le nostre vite cambiarono. Non pensavamo a ieri, e domani sarebbe anche potuto non arrivare mai. Dovevamo affrontare ciò che ci succedeva quel giorno.
Difficile raccontare due città come Venezia e Matera. Molto, forse troppo, è stato scritto. Ma Andrea Semplici è riuscito nel quasi impossibile compito di narrarle da una prospettiva nuova, mettendo in luce i sottili fili che le accomunano. Assumendo la prospettiva di chi le vive nel quotidiano e sa mostrarne volti inediti. Il risultato è un libro affascinante, che cattura (anche in alcune magnifiche foto) il lato più nascosto, a tratti contradditorio ma intriso di bellezza, delle due città.
Il concetto di diaspora è il filo conduttore del saggio di Luigi Berzano, sociologo e direttore dell’Osservatorio sul pluralismo religioso. Modello di riferimento è l’esperienza dei cristiani di cui si parla nella Lettera a Diogneto, i quali, inseriti nel mondo pagano ma fortemente uniti nelle loro comunità, sono definiti «anima del mondo».