Nel nuovo album la cantante e autrice bergamasca ha voluto rendere un sentito e affettuoso omaggio a cinque Pontefici: Francesco, Giovanni XXIII, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Un christian pop brillante e coinvolgente, in cui spiccano testi curati e attenti nel tratteggiare le caratteristiche dei singoli Pontefici. Ad arricchire l’album, infine, il brano Pietre vive, ispirato alla figura del sacerdote. Un ottimo album che conferma la bravura di Tiziana Manenti.
Eppure il lillà tornava a fiorire, il cielo era blu e i merli cantavano. «La bellezza resta immortale. L’amore resta immortale anche se, per i nostri occhi malati, tutto è avvolto da un velo nero», annotava nel suo diario Carla Simons, scrittrice e traduttrice di origine ebraica. Era il maggio 1942 e nella città di Amsterdam occupata la persecuzione nazista verso gli ebrei si faceva sempre più forte e dolorosa. Dalla sua casa nel Rivierenbuurt, il «quartiere dei fiumi», Carla vedeva e viveva l’angoscia, i tempi scuri, il dramma dei cartelli «Vietato agli ebrei».
Ipertèsti è il podcast de «La Civiltà Cattolica», la prestigiosa rivista dei gesuiti. Avviato nel luglio 2020, il podcast è curato dal giornalista Gianni Augello. Esce con cadenza settimanale (ogni giovedì) ed è dedicato alla riflessione sociale, politica, teologica, scientifica e filosofica, ma anche a personaggi di particolare rilievo.
Dell’umiltà si è detto molto. Ma spesso, soprattutto al giorno d’oggi, la si dipinge come una caratteristica (non certo una virtù) da rifuggire, tipica di persone rinunciatarie, «perdenti». E invece l’umiltà è tutt’altro, come spiega benissimo il libro di Francesc Torralba Roselló, Umiltà. Una virtù discreta. La parola deriva da humus, terra, e sta quindi a indicare un’attitudine molto concreta, che, appunto, ci «radica» nella vita dandoci una solidità che di rinunciatario non ha proprio nulla.
Molte meraviglie dell’antico Egitto sono oggi ammirabili in grandi musei europei, come quelli di Torino e Parigi. Ma come ci sono arrivate? Personaggio chiave dell’impresa è Bernardino Drovetti. Piemontese vissuto tra la fine del ’700 e la metà dell’800, diventa console francese dell’Egitto, stringendo preziosi legami con i potenti del luogo. Questo romanzo, basato su corrispondenza e fatti storici, narra l’avventura di questo scaltro diplomatico, alla scoperta dei tesori egizi.