Incontro alla Pasqua

Don Claudio racconta la sua esperienza di «malato tra i malati», come cappellano in un ospedale e una RSA a Milano, nel diario scritto durante la Quaresima del 2024. Una vita intensa, piena di incontri e progetti, illuminata dalla Parola di Dio, che viene rallentata dall’«amico» Parkinson (come lo chiama lui), presenza spesso scomoda e difficile, ma che allo stesso tempo lo porta a gustare di più le relazioni con gli altri e a valorizzare aspetti della vita che rischiamo di dare per scontati.
Don Claudio non si è fermato al primo impatto con la sofferenza, ma ha sperimentato che il Signore accompagna nei tratti più duri dell’esistenza. Alla luce di questa presenza e compagnia, si può trovare amicizia anche nella malattia, un po’ come Francesco d’Assisi, che chiama la morte sorella. Interessante la sua riflessione sulla salute, considerato oggi come un bene irrinunciabile: se si rinuncia a un attaccamento a tutti i costi ad essa, si può guadagnare «in serenità e amicizia con il mondo di una malattia in cui ci sono tanti fratelli e sorelle pronti a darmi una mano (i medici) o anche a condividere con me la fatica (i malati)».
L’autore racconta la sua vita quotidiana, fatta di incontri, relazioni, esperienze, a partire dal luogo dove vive la sua pastorale (ospedale), nel quale progetta un percorso col personale sanitario per conoscersi e collaborare meglio nel servizio ai malati. Uomo di relazioni, vede l’«amico» Parkinson come occasione di avviare nuove esperienze di mutuo aiuto con chi vive la stessa situazione di malattia. Un sostegno prezioso lo trova nella fraternità sacerdotale della Chiesa di Milano e nelle amicizie costruite nel tempo nei vari luoghi dove è vissuto: vere occasioni per trovare riposo e ristoro.
Ci viene offerto un testo ricco di vissuti, scandito dal calendario quaresimale, che si intreccia con l’ascolto della Parola di Dio, che illumina il vissuto quotidiano.
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