Va affrontato con calma l’ultimo libro di Chiara Giaccardi e Mauro Magatti, con calma, come tutte le cose belle e importanti. Perché quest’ultima fatica dei due sociologi – entrambi insegnano sociologia all’Università Cattolica di Milano – è un libro complesso e denso di intelligenti riflessioni, che tutti, proprio tutti, dovrebbero leggere.
Una questione da sempre aperta è quella della presenza del male nel mondo. Da dove proviene? Qual è la sua origine e quale la sua causa? E ancora: perché il dolore innocente? In sintesi, come l’autore, councelor filosofico e studioso di bioetica, già sostiene all’inizio del libro, il male non ha né ragione né finalità: questo però ci interroga seriamente sulla posizione di Dio rispetto al male. Se il male è presente e non è solo apparenza (di questo facciamo esperienza concreta nella nostra vita), perché Dio non interviene fermandolo?
La prima volta che sentii parlare di monsignor Enrique Angelelli fu da un frate del Santo a lungo missionario in America Latina. Qui (oltre a essere stato padre spirituale di fra Carlos de Dios Murias) aveva conosciuto il vescovo di La Rioja, e me ne parlò come di un vero uomo di Dio, un sacerdote coraggioso sempre accanto al suo popolo. Fra Carlos de Dios Murias e monsignor Enrique Angelelli sono stati beatificati insieme il 27 aprile 2019, perché entrambi vennero assassinati nel 1976, a poche settimane di distanza, esattamente a causa del loro impegno per i poveri e gli oppressi.
Era il Venerdì Santo del 1724, proprio tre secoli fa, quando Bach a Lipsia diresse la prima esecuzione della sua Passione secondo Giovanni, una composizione di straordinaria potenza in cui la sofferenza di Cristo e l’afflato di redenzione diventano un affresco musicale e visivo.
La testimonianza di Claudia Finzi viene offerta in questo libro in cui i suoi famigliari ripercorrono gli ultimi anni della sua vita, a partire dagli appunti da lei scritti in quel periodo. Nella seconda parte sono riportati degli stralci dai suoi diari della giovinezza, il legame con il movimento di Comunione e Liberazione, le sfide della sua vita. Potersi dire «stranamente felice» mentre lotta con un tumore è una grazia che viene da lontano, dalla scoperta di un tesoro che riempie la vita.
Accompagnare la mamma anziana nell’ultimo tratto della sua vita: un’esperienza difficile, come può essere vissuta in modo davvero umano? Una questione che interpella personalmente, ma anche a livello sociale e istituzionale: spesso la famiglia è lasciata sola, non adeguatamente informata delle possibilità e delle implicazioni delle scelte in un momento così delicato.