Su un altro pianeta
Il saggio proposto ci invita a riflettere su un tema importante: è possibile che l’umanità continui la sua esistenza? La Terra sembra fatta apposta per noi, ma la ricerca scientifica ci ha mostrato come siamo noi a essere fatti per la Terra: una specie sopravvive perché si adatta all’ambiente in cui si trova. Dando uno sguardo al quadro generale ci si rende conto che la nostra parte è davvero minuscola: tantissime specie ci hanno preceduto e quasi tutte si sono estinte. Nell’epoca in cui viviamo, si è accelerato il ritmo dell’estinzione: «Nel tentativo di migliorare la propria condizione, l’umanità ha peggiorato lo stato di salute del pianeta».
Quali soluzioni adottare per garantire la sopravvivenza umana? Forse è il tempo per l’uomo di espandersi nel resto dell’Universo? Ambiziosi progetti sono stati ideati per cercare un’altra dimora al di là della Terra: insediarsi sulla Luna o su Marte, modificando il clima di questi corpi per renderli abitabili dall’uomo; oppure costruire una stazione orbitante gigante, che riproponga al suo interno le caratteristiche della Terra; o, ancora, avventurarsi in un lungo viaggio spaziale per cercare un pianeta simile al nostro. Balbi analizza queste possibilità con attenzione ai vari aspetti in gioco, rilevandone l’inattuabilità al momento presente.
La conclusione è piuttosto preoccupante: «Con l’attuale tasso di crescita della popolazione e di consumo di risorse, anche espandendoci nello spazio alla velocità della luce e colonizzando ogni sistema stellare incontrato lungo il percorso, nel giro di poche migliaia di anni non avremmo abbastanza pianeti da occupare». Per questo è necessario trovare una «traiettoria sostenibile che concili un benessere il più possibile diffuso con la salvaguardia del proprio mondo di origine e con un minore impatto ambientale».
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