Il folle di Dio alla fine del mondo

«Sono ateo. [...] Però eccomi qua. In volo verso la Mongolia con l’anziano vicario di Cristo sulla terra, pronto a interrogarlo sulla risurrezione della carne e la vita eterna. Perciò mi sono imbarcato su questo aereo: per chiedere a papa Francesco se mia madre vedrà mio padre al di là della morte, e per portare a mia madre la sua risposta. Ecco un folle senza Dio che insegue il folle di Dio fino alla fine del mondo». È questo il fulminante esordio dell’ultimo volume di Javier Cercas, «il più importante scrittore civile d’Europa» com’è stato definito.
Il libro vede la luce, a livello ideativo, nella primavera del 2023, quando lo scrittore spagnolo viene avvicinato al Salone del libro di Torino dal direttore della Libreria editrice vaticana (Lev), Lorenzo Fazzini, il quale gli propone di accompagnare il Papa nel suo viaggio in Mongolia, nell’agosto successivo, e di scriverne poi in un libro. Cercas viene lasciato completamente libero di strutturare il volume come meglio crede e anche di pubblicarlo, se lo vorrà, con un’altra casa editrice (cosa che poi effettivamente avviene, visto che il libro è pubblicato da Penguin Random House, e riproposto in Italia da Guanda).
Da questo primo incontro ne scaturiscono in seguito molti altri, dei quali viene dato puntualmente conto nel volume, confronti per lo più cercati dall’autore per capire come porsi dinanzi all’originale proposta che l’aveva lasciato sufficientemente allibito. Alla fine Cercas accetta, ma a una condizione: poter parlare a tu per tu con il Papa anche solo per 5 minuti, per chiedergli, come abbiamo visto in apertura, se sua madre potrà mai riabbracciare suo padre morto.
Nasce così un volume di oltre 400 pagine, ma suddiviso in soli quattro capitoli, in cui il lettore segue i passi di questo scrittore ateo e della sua ricerca di una Verità che è poi la ricerca di spiritualità e di sacro che appartiene a ogni essere umano.
Ci si addentra dapprima nella vita di papa Bergoglio, nella sua complessa personalità, nella sua psicologia e nella sua fede, nella sua visione di mondo, per poi comprendere il perché di quel viaggio, inquadrarne le tappe, gli incontri e la sua esatta dimensione in chiave pastorale. Ed è curioso rileggere, con gli occhi di un dubbioso di Dio come Cercas, il percorso di fede di un uomo di Dio come papa Francesco, arrivato sul Soglio di Pietro dalla periferia e abituato a guardare il mondo sempre e solo da una dimensione periferica e con gli occhi degli uomini e delle donne «periferici». I due «folli» alla fine si incontrano e la domanda che inseguiamo per tutto il libro viene posta, ma la risposta non ci viene rivelata, resta aperta al Mistero. Come ogni vera ricerca di Dio.
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