Il mese di Maria

Maggio è il mese di Maria che è figura della fiducia e della speranza. Nei racconti evangelici non manda messaggi, ma è sempre presente a ogni situazione e sa cogliere ciò che c’è di gioioso o ciò che manca perché ci possa essere gioia piena.
02 Maggio 2025 | di

In un suo discorso del giugno 2015 ai sacerdoti, papa Francesco aveva dichiarato: «La Chiesa è donna, e Maria è molto più importante degli apostoli». Perché Maria segue Gesù, ma lo precede anche: allestisce in sé le condizioni della sua venuta, con il suo libero «fiat». Maggio è il mese di Maria che è figura della fiducia e della speranza. Nei racconti evangelici non manda messaggi, non enuncia verità, ma è sempre pienamente presente a ogni situazione e sa cogliere ciò che c’è di gioioso (nell’abbraccio a Elisabetta) o ciò che manca perché ci possa essere gioia piena (nelle nozze di Cana).

Siamo noi capaci di questa attenzione, che, come scriveva Simone Weil, è la prima forma di preghiera? O piuttosto ci lasciamo catturare dal flusso continuo di stimoli che, alternando shock e distrazione, ci consegna a uno stato di narcosi e, alla fine, di anestesia per la vita? Maria è figura di speranza perché è modello di presenza come capacità di attenzione: come cura, come avere a cuore la pienezza di vita di chi si ha vicino. Persino l’inquieto Fernando Pessoa ha scritto su di lei versi che oggi, in tempi di incuria e di guerra, suonano insieme come uno stimolo e una consolazione: Madre di chi non ha madre, sul tuo grembo/ posa la testa il dolore universale/ e dorme, ebbro della fine della sua fatica…/ E reggi in mano, usato e mai immondo, / il piccolo fazzoletto materno/ con cui asciughi le lacrime del mondo.

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Data di aggiornamento: 02 Maggio 2025
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