Maria (e così pure Gesù) ha provato sofferenza nella sua vita. E questo non come conseguenza di una sua colpa, ma del male che era, ed è, presente nel mondo, quindi anche attorno a lei. Un male che, essendo lei una persona, l’ha raggiunta.
Entriamo nel mese mariano con uno sguardo rinnovato grazie a colei che spezza le nostre sterili polarità, perché è vergine e madre, terrestre e celeste, modesta e audace, contemplativa e capace di agire nel modo più opportuno ed efficace.
«Vento grande e forte fu il saluto dell’angelo che prometteva grandi cose: promesse rivolte a una donna fortissima da Gabriele, il cui nome significa “fortezza di Dio”. Questo saluto sconvolse i monti della superbia e spezzò le pietre...» (Sermone per l’Annunciazione, 10).
In vista della Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà a Lisbona dall’1 al 6 agosto, i frati conventuali propongono ai giovani un cammino con Maria… sui passi di Antonio.