Maria, perché «addolorata»?
«Buongiorno, mi rivolgo a lei perché, avendo letto alcuni suoi articoli e ascoltato le sue parole, la ritengo uno studioso, giovane, che non si meraviglia dei miei dubbi. Avendo tempo per pensare a quello che ci viene detto, si è insidiato nella mia mente un dubbio (tra i tanti). Adamo ed Eva, disubbidirono a Dio: il loro fu un atto di superbia. Se non lo avessero fatto, la loro vita (e anche la nostra) sarebbe stata senza dolori e sofferenze. Il peccato originale, col quale noi nasciamo ed è l’eredità dei progenitori, ci ha condannati a soffrire e a morire. La Madonna è nata senza peccato originale, quindi non poteva né soffrire, né morire. Perché allora la Chiesa la chiama l’Addolorata? O non è vera l’affermazione della Scrittura che se non avessero peccato i nostri progenitori saremmo stati felici, o quella che Maria santissima abbia sofferto, come qualunque mamma che perde un figlio. Non rida delle mie “corbellerie”, da una anziana ignorante ci si può aspettare di tutto e voi siete disposti ad aiutare gli anziani e quelli che hanno bisogno di voi. Io sono una di questi».
Lettera firmata
Anzitutto penso che sia importante ascoltare i nostri dubbi e confrontarci con gli altri per comprendere meglio la realtà: è così che si conosce, non dobbiamo vergognarci degli interrogativi che sorgono in noi. Provo quindi a rispondere alla signora, alla quale sono grato per le sue gentili parole. Il tema del peccato originale è piuttosto complesso da affrontare e non posso pertanto scendere nella questione nel poco spazio a disposizione; in quanto segue, mi riferirò soprattutto alla Sacra Scrittura.
Secondo la Bibbia, con la disobbedienza la morte entra nel mondo e, insieme con essa, anche la sofferenza e il dolore. Come dice giustamente la signora, richiamando l’immacolata concezione di Maria, la beata vergine non è segnata dal peccato originale. Tuttavia, il mondo che le sta attorno è segnato dal male, e Maria, come ogni essere vivente, non è esente da quanto succede attorno a lei. Nel Vangelo non si parla molto dei sentimenti di Maria: si dice che all’annuncio dell’angelo rimane turbata (cfr. Lc 1,29), lei stessa si definisce angosciata, insieme a Giuseppe, quando non trovano Gesù, rimasto a Gerusalemme (cfr. Lc 2,48); inoltre, l’anziano Simeone le dice «anche a te una spada trafiggerà l’anima» (cfr. Lc 2,35).
Anche Gesù prova sentimenti di sofferenza e di dolore: si asserisce che era «profondamente turbato» (Gv 13,21) quando annuncia che sarebbe stato tradito, egli stesso afferma «ora l’anima mia è turbata» (cfr. Gv 12,27) prima della passione; ancora, nel Getsemani, dice ai suoi discepoli «la mia anima è triste fino alla morte» (cfr. Mc 14,34). Tutte queste espressioni ci fanno intendere che sia Maria sia Gesù hanno provato la sofferenza e il dolore nella vita: questo non è conseguenza di una loro colpa, ma del male che è presente attorno a loro e che, in quanto persone, li ha raggiunti.
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