Abbiamo bisogno del sostegno dei nostri lettori, soprattutto per comprendere se stiamo andando nella direzione giusta. Da parte nostra ce la mettiamo tutta per offrirvi chiavi di lettura che alimentino la speranza e la fede.
Tanti parlano di Dio, cercando di descriverlo, anche al di fuori della religione, ad esempio nella filosofia. Perché Dio si offre a noi in modi differenti, il più importante dei quali, spesso, è l’incontro con l’altro.
Viviamo in una società iperconnessa, nella quale possiamo contattare chiunque in qualunque momento. Eppure ci sentiamo soli, perché manca la presenza, la vicinanza.
Gesù si è fatto bambino, si è fatto uomo. Si è fatto solidale alla nostra condizione fino a entrare anche nell’abisso della morte. Ma l’abisso non lo trattiene, perché nulla può spezzare il suo legame d’amore col Padre. E questo vale anche per noi.
Dopo la sua morte, è stata trovata una sorta di testamento in cui il boss mafioso rifiutava i funerali religiosi, ribadendo però al contempo la sua fede in Dio. Ma, allora, serve ora pregare per la sua anima?
Uno dei problemi maggiori del nostro tempo è proprio la difficoltà a comprendere la complessità: il fatto di avere una prospettiva unica, per quanto possa essere rassicurante, non aiuta a dar davvero ragione di quello che viviamo.