17 Giugno 2025

Amare per comprendersi

Come sfuggire ai fraintendimenti, così comuni tra le persone? Il Vangelo ci indica la via: costruire relazioni che si fondano sulla ricerca del bene dell’altro. Perché se è vero che l’odio divide, l’amore unisce.
Amare per comprendersi

© Denis Novikov / Getty Images

«Caro direttore, uno dei problemi più grandi che vedo nel mondo d’oggi è l’incapacità di comunicare. Mi pare che sia azzeccata una riflessione che il grande Luigi Pirandello riporta nel dramma Sei personaggi in cerca d’autore: “Abbiamo tutti dentro un mondo di cose: ciascuno un suo mondo di cose! E come possiamo intenderci se nelle parole che io dico metto il senso e il valore delle cose come sono dentro di me; mentre chi le ascolta, inevitabilmente le assume col senso e col valore che hanno per sé, del mondo com’egli l’ha dentro? Crediamo di intenderci; non ci intendiamo mai!”».
Lettera firmata

L’opera di cui si parla è una delle più famose del celebre scrittore italiano, nella quale sei personaggi entrano in scena durante le prove di un’opera e chiedono che venga rappresentata la loro storia: sono stati creati da un autore che però non ha mai composto per iscritto il loro dramma. Le parole citate sono quelle della figura del Padre, che ha cacciato di casa la Madre, sua moglie

Ma, al di là del contesto particolare in cui sono inserite, queste frasi hanno un valore proprio, in quanto mettono in luce qualcosa che scopriamo in ciascuno di noi. Ognuno, infatti, ha un suo mondo, un suo immaginario, le proprie idee, la propria sensibilità; a partire da esse entra in relazione e comunica con gli altri. E, almeno qualche volta, tutti abbiamo fatto l’esperienza di non essere compresi, di non essere capiti dagli altri. Tuttavia, l’idea che sembra prevalere è quella dell’impossibilità di una comprensione reciproca: «Crediamo di intenderci; non ci intendiamo mai» dice il Padre nella scena. 

Se è vero che non possiamo entrare nella mente e nel cuore dell’altro, è però anche vero che non siamo completamente separati dall’altro: siamo esseri umani ed è molto più quello che ci unisce di quello che ci divide. Inoltre, siamo dotati di una capacità innata di partecipare al vissuto di chi abbiamo di fronte: è l’empatia, la capacità di sentire ciò che un altro essere sta provando, di mettersi «nei panni dell’altro». Chiaramente questa capacità va educata: oggi, la comunicazione rapida e spesso superficiale aumenta il rischio di fraintendimenti. Per riuscire a intenderci davvero è importante anzitutto ascoltare l’altro e riconoscere la possibilità di un pensiero diverso dal nostro. 

Anche nei vangeli troviamo che Gesù si sente incompreso perfino dai suoi discepoli, coloro che gli sono più vicini; ad esempio, li rimprovera, quando, dopo la moltiplicazione dei pani, si preoccupano di non avere del pane: «Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite?» (Mc 8,17-18). La mancanza di comprensione è legata alla durezza di cuore: in fondo, il Vangelo ci suggerisce che per comunicare con l’altro, per superare i fraintendimenti, la via è quella di costruire una relazione che si fonda sull’amore reciproco, sulla ricerca del bene dell’altro. Amare, infatti, aiuta a comprendere, mentre odiare aumenta la divisione e l’incomunicabilità.

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Data di aggiornamento: 17 Giugno 2025
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