Antonio: Vangelo e carità per incontrare tutti
Fin dalla sua giovinezza, Antonio (che come sappiamo si chiamava Fernando prima di diventare frate francescano), ha avuto a cuore la Sacra Scrittura e si è dedicato a uno studio appassionato della teologia; come si dice di Salomone nella Bibbia, ha cercato la sapienza, preferendola a tutto il resto. Ma di quale sapienza si parla? Non è il conoscere tante cose, l’erudizione, l’accumulare nozioni; piuttosto è qualcosa di prezioso più di scettri e troni, più della salute e della bellezza, più di ogni ricchezza. Così si esprime il libro della Sapienza al capitolo 7.
Sapiente è lo sguardo che Dio ha su tutte le cose: uno sguardo pieno d’amore, di compiacimento, che quando crea dice “è cosa buona, è cosa bella!”. Uno sguardo che gusta la bellezza di quanto ha fatto; e noi siamo sapienti quando sappiamo riconoscere la presenza di Dio nella realtà che ci circonda, in ciò che viviamo. Quante volte, invece, ci lasciamo prendere dalla tristezza, dalla noia e tutto quanto ci appare senza senso, ci è insipido, privo di sapore; quante volte perdiamo il gusto della vita.
Sapienza è riscoprire la bellezza della vita e annunciarla; questo ha fatto Antonio, scoprendo soprattutto il tesoro che Dio ha posto nella Parola, nel Vangelo. Antonio ha tanto amato la Parola di Dio, l’ha portata nel cuore prima ancora di proclamarla e annunciarla... Conosceva a memoria la Scrittura! Ci può sembrare una cosa d’altri tempi, ma quando impariamo a memoria qualcosa, quando lo fissiamo nella mente, a furia di ripeterlo ci scende nel cuore, è come se si impastasse con la nostra stessa vita. E allora questa parola, portata nel cuore, può riemergere, far capolino nel nostro quotidiano e dare luce, illuminare la situazione in cui ci troviamo...
Questo però non basta... infatti, sant’Antonio non è stato solo un gran predicatore, capace di toccare il cuore delle persone, ma ha vissuto il Vangelo concretamente: ascoltando le fatiche delle persone, soccorrendole nella difficoltà. Si ricorda del suo intervento nella città di Padova, per sollevare la situazione di molti oppressi dalla piaga dell’usura: Antonio promuove delle leggi che mettano fine a questi soprusi! E ancora, le sue predicazioni quaresimali erano seguite da molte persone, spesso povera gente, che venivano colpite dall’invito di convertirsi al Vangelo e si fermavano a confessarsi da lui, a vivere il sacramento della Riconciliazione. Ecco la dimensione della carità, della cura nella relazione con gli altri.
La sapienza e la carità di Antonio, da lui vissute in modo singolare nella sua breve vita, lo fanno ancora oggi un amico di tutti, capace di incontrare tutti e di accendere una speranza nel cuore di tutti.
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