È solennità il giorno in cui ci concediamo uno spazio di «relazione»: con noi stessi e con il nostro corpo, con gli altri, con la natura, con i «piaceri sani» della vita.
Le differenti visioni tra cattolici e protestanti circa il culto mariano e il culto dei santi non devono spaventarci. Anche in questo caso, infatti, non mancano i possibili punti di incontro.
È bello che la festa dell’Assunzione della Vergine capiti così, nel bel mezzo delle nostre ferie. A ricordarci quel tempo di «beata eternità», quel futuro di pace che a ciascuno di noi è promesso.
Il mondo femminile è formato da protagoniste grandi, preziose, ostinate, necessarie e audaci, al punto da forzare Dio fino a fargli cambiare idea. Come racconta il Vangelo in più di un passo.
Prima di essere tutte le nostre statue, processioni, rosari; prima della solennità dell’Assunta che celebriamo ancora una volta al centro della nostra estate; prima di tutto ciò, chi fu realmente Maria?
Ode a Maria, ragazza che è spazio di semina divina. Che ha parole solo per lodare Dio, per invocarlo, per dirgli sempre il suo «sì!». Anche questo è Christus vivit, la più recente Esortazione apostolica post sinodale di papa Francesco.