Maria e le nostre vacanze
Quella del 15 agosto è una delle poche feste «ecumeniche» che celebriamo assieme, cattolici, anglicani e ortodossi. Anche se poi i fratelli ortodossi la chiamano piuttosto «festa della dormizione di Maria», ma la realtà cambia poco o niente.
Come dire che attorno a Maria tutta la grande famiglia di Dio (i cristiani di diversa confessione e, perché no?, i cristiani che lo sono senza appartenere a nessuna chiesa e coloro che lo sono senza nemmeno saperlo, ma perché vivono le beatitudini e il comandamento, l’unico che il Signore ci ha dato, dell’amore; guardate che altri grandi «santi» ricordiamo in queste settimane: Chiara d’Assisi, Massimiliano Kolbe, frere Roger!), non può che ritrovarsi unita, immagine, sogno e promessa dell’unità di tutte le nostre famiglie.
Ed è bello che questa festa, che ricorda in qualche modo la fine della vita terrena («dormitio», appunto, non vera e propria morte) di Maria e la sua assunzione in cielo, capiti così, nel bel mezzo delle nostre vacanze. A ricordarci quel tempo di «beata eternità», quel futuro di pace che a ciascuno di noi è promesso, quando finalmente saremo tutti del tutto abbracciati da Dio!