Apri la porta ai sogni
Un vento forte. Promesse grandi. Una donna fortissima. Pietre spezzate e monti sconvolti. Le immagini usate da sant’Antonio evocano impetuosità e vigore. Eppure sta parlando di una circostanza quanto mai discreta e delicata, avvolta nel mistero. Maria riceve l’annuncio recato da un angelo, Gabriele. Si sente chiamata a divenire la madre del Signore. Chissà come questo sarà accaduto, quale voce avrà udito, quali sentimenti avrà provato, quali pensieri saranno sorti nel suo cuore. Tutto è avvolto nella discrezione e rileggendo la narrazione evangelica non sembrano proprio emergere elementi di forza e grandezza.
Sant’Antonio però non sbaglia; sa di che cosa sta parlando. Conosce lo stile di Dio e si mette in sintonia con lui, sulla stessa lunghezza d’onda. Tante volte Dio fa proprio così: ci raggiunge con promesse di grandissimo respiro, come quando assicura a Maria che suo figlio sarà grande, siederà su di un trono che mai avrà fine, terrà fra le mani uno scettro destinato a durare per sempre. E poi? E poi i fatti: un bimbo nasce, nella precarietà e nel disinteresse di molti. Soltanto poche, umili persone se ne accorgono. Dove sta la forza? Sta nel cuore di Maria che nei dettagli semplici di una vicenda profondamente umana intuisce con chiarezza e fiducia il dispiegarsi delle promesse di Dio.
Tante volte accade così anche nella nostra esistenza. Se facciamo memoria dei nostri sogni più belli, dei desideri più luminosi e felici, quelli che ci hanno spinti a imprimere delle svolte importanti nel cammino della nostra vita, ci rendiamo forse conto che spesso, alla fine, questi sogni si sono realizzati in modo molto discreto. Il sogno si era annunciato come invito gioioso, promettente; la realtà si è poi rivelata quanto mai ordinaria, talvolta addirittura aspra e difficile. Un inganno? Un tradimento? E se il sogno era stato accolto come voce di Dio, questo Dio ci ha forse raggirati? Promettendo senza mantenere?
La grandezza di Maria risplende anche qui: nella sua fede intelligente sa vedere che le «grandi cose» promesse da Dio si fanno strada attraverso sguardi quotidiani, ricominciamenti fiduciosi, dialoghi familiari, silenzi grati. Alla fine anche il dramma, la morte del Figlio. Anche lì questa «donna fortissima» non rinuncia a sognare, a sperare: sta ferma, attende in silenzio, certa che ad avere l’ultima parola sarà la vita. Ci sono silenzi e attese che spaccano le pietre; così fedeli che tengono vivo il sogno, così ostinati che riaprono spiragli di comprensione nuova.
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