Significa «marciume cerebrale» la parola del 2024, secondo l'Oxford Dictionary. La buona notizia è che oggi sono proprio i più giovani a usarla, consapevoli del possibile impatto nocivo di un’esposizione eccessiva a contenuti poveri.
La concretezza della vita mostra che ci sono punti di unione più profonda, punti di verità dell’umano che superano le categorie e restituiscono il senso della fratellanza: più forte dell’odio, più forte della morte.
Il cuore è il centro vitale di noi stessi, sia biologicamente che per la nostra unità integrale. È il fulcro della nostra capacità di sentire e provare empatia.
Oggi assistiamo a un’accelerazione della diffusione del vocabolario informatico nella lingua quotidiana, che rischia di trasformarla in una «neolingua» più oppressiva che liberante.
Solo un pensiero che recuperi la dimensione spirituale (che è più ampia di quella religiosa) può oggi superare le divisioni e prendersi cura delle ferite del mondo.
Evitiamo di pensare la nostra intelligenza sulla base di quella delle macchine, basata solo sul calcolo e la strumentalità: la nostra intelligenza è anche spirito!