La natura è maestra. Alleata, se non la sfruttiamo e basta. Perché «coltivare» e «custodire» sono i verbi, inseparabili e generativi nella loro reciprocità, dell’umano.
Ascoltare la natura che si risveglia e fiorisce, ascoltare la Parola che alla morte fa seguire la risurrezione ci aiuta a tracciare il cammino della nostra vita, perché sia un cammino di libertà.
Ci può essere pace solo se riconosciamo che tutto è connesso. Che siamo legati tra di noi, con chi ci ha preceduto (gratitudine) e chi verrà dopo (responsabilità); con l’ambiente, che è la nostra casa comune.
Perché la sostenibilità sia davvero tale, occorre considerare insieme la sostenibilità ambientale, quella sociale e quella economica. Non può essere sostenibile un mondo che avvelena l’ambiente e produce scarti umani.
È sempre più difficile sperare. Eppure senza speranza si può forse sopravvivere, ma non certo vivere. Perché speranza è la fiducia che valga la pena impegnarsi a prescindere da come andranno le cose.