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Giulio Maspero

Il viaggio di Giobbe

Il viaggio di Giobbe
Scheda
Edizioni Ares
2024
€ 14,00

«La questione del male non si può affrontare in astratto, proprio perché l’unica risposta a essa è la relazione personale». La situazione di una zia che soffre per la sua malattia eppure trova conforto nel libro di Giobbe è una sfida per un ventenne che sarebbe diventato, dopo qualche anno, teologo, oggi decano della facoltà di Teologia della Pontificia Università della Santa Croce. Egli ripercorre, in chiave narrativa, il testo del famoso libro biblico, che richiama alla storia del popolo di Israele, ma anche a quella di ciascuno di noi. Il principale problema che emerge è quello del male: da dove viene? Da Dio? È lui che lo causa? Oppure lo permette, perché può «disporre il male»?

Ripercorrendo il testo sacro, l’autore riflette sui dialoghi tra Giobbe e i suoi tre amici: essi gli si fanno anzitutto vicini, ma insistono nel voler mostrare che è lui (o i suoi figli) la causa dei suoi mali, palesando una chiusura di pensiero quasi idolatrica, poiché permettono che la loro idea di Dio «prenda il posto della relazione personale e reale» con Lui. Da questo nasce in Giobbe una crisi profonda: lui si ritiene innocente, si sente incompreso dagli amici e decide di chiamare in causa Dio stesso, rimanendo però in relazione con Lui. È una lotta corpo a corpo, che pare irriverente, ma che in realtà afferma che solo Dio ha potere sulla vita.

Quando Dio gli mostra la sua grandezza nella creazione, allora Giobbe resta in silenzio, in adorazione quasi: Dio «gli dice che il limite è posto, perché Lui è il Signore di ogni limite, anche quello della morte», Lui solo è capace di trasformare il confine chiuso (limes) in soglia aperta (limen), «liberando il cuore dell’uomo, cioè facendolo davvero figlio». In fondo, quella di Dio «è la logica della risurrezione e per questo tutto cambia».

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Data di aggiornamento: 21 Giugno 2025