Il libro raccoglie, in modo sintetico,la testimonianza di 100 uomini e donne che, nel corso della storia, hanno cercato le vie della pace, «disarmandosi di fronte all’odio e alla violenza, hanno preferito abbracciare la forza del dialogo, l’arte della riconciliazione, il potere della lotta popolare nonviolenta». I volti di queste persone sono presentati seguendo un ordine cronologico, in quattro sezioni: maestri antichi, maestri dal Medioevo all’Illuminismo, maestri moderni e maestri contemporanei.
La storia del Novecento è segnata da violenze, guerre, azioni disumane, ma c’è chi ha cercato di resistere, manifestando il suo desiderio di libertà e di pace. Nel presente testo, di carattere divulgativo ma rigoroso nel citare le fonti, viene proposta la vicenda di Carlo Bianchi, vissuto nella prima metà del secolo scorso a Milano. Nato nel 1912 in una famiglia borghese, nella sua breve vita non si limita a «farsi i fatti suoi» ma, senza venir meno agli impegni di marito e di padre, si dedica alla resistenza fino al sacrificio della vita.
Un lettore chiede lumi sul senso delle parole di Gesù: «In verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste…». Una frase della quale già sant’Agostino aveva tentato una lettura.
Spesso si è pensato che la narrazione fosse semplicemente il modo di comunicare le cose, ma che solo l’intelligenza logico-critica fosse quella veramente capace di far crescere il sapere e la conoscenza dell’uomo. In realtà le storie non servono solo per essere raccontate, ma servono per pensare. La logica si muove sul piano del presente e della contemporaneità; non funziona con la causalità e la previsione.
Mite è chi sta nel presente senza ansie di controllo e volontà di prevalere. Chi sa creare spazi di accoglienza. Chi sa abitare la terra con gentilezza.