Il racconto di un naufragio, interminabili ore in acqua con il mare forza 7, tempo che diventa lotta per la sopravvivenza e insieme spazio del ricordo. Riaffiorano alla mente tante persone e situazioni vissute dal protagonista, un tessuto vitale che lo spinge a non arrendersi: i genitori separati, la moglie, la figlia Rebecca, il caro zio coinvolto anche lui nell’incidente in mare e ora come lui disperso, e la promessa del nonno, avuta in un sogno, di ricevere la «chiave della vita».
Abbiamo bisogno del sostegno dei nostri lettori, soprattutto per comprendere se stiamo andando nella direzione giusta. Da parte nostra ce la mettiamo tutta per offrirvi chiavi di lettura che alimentino la speranza e la fede.
In Basilica sono numerosi sia i «frati» non sacerdoti sia i «padri», cioè i frati ordinati. Tutti insieme lavorano, supportandosi a vicenda, perché il grande Santuario sia un luogo di fede sempre bello e accogliente.
Da sempre i frati della Basilica sono impegnati nello studio delle Sacre Scritture. Sull’esempio di sant’Antonio, particolarmente dedito alla Parola di Dio, e di molti altri suoi confratelli che hanno dedicato alla Bibbia l’intera vita.
Accompagnare la mamma anziana nell’ultimo tratto della sua vita: un’esperienza difficile, come può essere vissuta in modo davvero umano? Una questione che interpella personalmente, ma anche a livello sociale e istituzionale: spesso la famiglia è lasciata sola, non adeguatamente informata delle possibilità e delle implicazioni delle scelte in un momento così delicato.