Il libro, scritto a partire dall’esperienza di don Fabio Rosini nel campo dell’evangelizzazione (tra l’altro, il percorso delle dieci parole e dei sette segni), è pensato per chi è impegnato nella trasmissione della fede. Anzitutto vengono messi in luce due elementi critici: la scissione tra realtà compresa e realtà vissuta, che porta a essere spettatori della vita, incapaci di ascoltare veramente la parola; la crisi della paternità e dell’autorità, che hanno l’effetto di compromettere il percorso che rende adulti autonomi, capaci di amare.
La Parola di Dio è come il pane, che, per essere assaporato nel migliore dei modi, richiede di essere spezzato, masticato, gustato, accompagnato. E, infine, condiviso, affinché la gioia personale divenga gioia di tutti, nell’allegria del comune convivio.
Un curioso viaggio attraverso i secoli attorno alla mensa del convento del Santo. Perché la condivisione dei pasti è sempre stata, ed è, uno dei momenti privilegiati della fraternità e sinonimo di accoglienza reciproca.
Attraverso le sue lettere immaginarie pubblicate dal 1971 al 1974 sul «Messaggero di sant'Antonio», Albino Luciani annunciava il Vangelo, utilizzando l’umorismo e l’autoironia e invitando ciascuno a incamminarsi sulla via della santità.
Il testo nasce da un lavoro di Pax Christi International che rilegge la vicenda di Gesù secondo la categoria della nonviolenza. In un clima di scontro (il popolo è sotto la dominazione romana), Gesù compie un’azione politica e pubblica, che viene riconosciuta attraverso sette verbi: prevenire, intervenire, resistere, riconciliare, difendere, costruire e vivere. La sua testimonianza, effettiva e creativa, si compie nel dono della vita (morte in croce) e della pace (prime parole del risorto).